La Nuova Sardegna

Oristano

«Lasciati soli nell’emergenza» Dai sindaci accuse alla Regione

di Piero Marongiu
«Lasciati soli nell’emergenza» Dai sindaci accuse alla Regione

Dopo i roghi di mercoledì scorso, riunione congiunta dei consigli di Scano, Sagama e Sennariolo Critiche anche all’apparato antincendi: l’intervento di due Canadair non è stato ritenuto adeguato

01 settembre 2016
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SCANO MONTIFERRO. Dopo la conta parziale dei danni, molti, prodotti dall’incendio dello scorso 23 agosto che ha devastato le campagne di Sagama, Sennariolo e Scano, tra i tre sindaci cresce la rabbia verso la Regione, in particolare l’assessore all’Ambiente, rea di averli lasciati soli a fronteggiare un’emergenza gravissima. E per manifestare tutto il disappunto loro e delle comunità che rappresentano, martedì sera, nell’aula consiliare di Scano, hanno riunito congiuntamente i rispettivi consigli comunali. All’ordine del giorno, un solo punto: l’evento calamitoso che ha colpito il loro territori. Il sindaco di Scano Antonio Flore: «Sono stato lasciato completamente da solo a gestire uno stato di emergenza gravissimo – ha esordito –. Il paese ha corso il rischio di bruciare e dalla Regione non hanno sentito neppure il dovere di fare una telefonata, né allora né dopo». Parole durissime che la dicono tutta sulla rabbia che si respira nel paese. Tra il pubblico la parlamentare Caterina Pes, che si lascia sfuggire: «Hanno ragione a lamentarsi. Si sono sentiti soli».

«In periodo elettorale arrivano tutti – ha puntualizzato Flore – con i loro carichi di parole e di promesse: dicono di voler essere i rappresentanti del territorio, organizzano pranzi, cene, fanno discorsi ai quali qualcuno, purtroppo crede ancora. Una volta ottenuto il loro scopo spariscono. Quando la terra bruciava e gli allevatori guardavano i loro fienili e le scorte di foraggio andare in fumo, c’eravamo noi a fronteggiare la situazione. Gli interessi dei nostri territori siamo abituati a curarceli da soli, come è accaduto in questa circostanza. Penso che i nostri concittadini lo ricorderanno a tempo debito». Non risparmia le critiche Flore, anzi rincara la dose evidenziando l’insufficienza dei mezzi aerei presenti nel territorio: «Due soli Canadair sono troppo pochi – dice –. Se quel giorno gli incendi di grandi dimensioni fossero stati più di uno, cosa sarebbe accaduto. Quale sarebbe stato spento e quale no?». Per movimentare un Canadair ci sono procedure standard da rispettare e dal momento dell’attivazione, da quando cioè viene richiesto il suo intervento sul luogo dell’incendio, al suo arrivo ci vogliono dai 40/45 minuti. Troppi quando la situazione rischia di precipitare, come accaduto in quelle ore nel Montiferru. Ancora: il carico d’acqua viene rilasciato in unica soluzione, e questo è un limite. Con super Puma, che è stato sperimentato per un mese a Fenosu, questo non accade. L’elicottero può trasportare velocemente le squadre nei punti più critici e scaricare l’acqua in più punti. Dal fronte della solidarietà i primi a muoversi sono i giovani della Consulta di Cuglieri, i quali stanno organizzando una raccolta di foraggio da portare agli allevatori che nell’incendio hanno perso le loro scorte.

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