La Nuova Sardegna

Oristano

Cavalcaferrovia, due denunce in Procura

di Simonetta Selloni
Cavalcaferrovia, due denunce in Procura

Simaxis, nel cantiere bloccato la ditta Cidieffe ha trovato amianto. Interviene l’associazione ex Esposti

27 agosto 2016
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SIMAXIS. Il cantiere per la realizzazione del cavalcaferrovia tra i territori di Simaxis e Oristano finisce di nuovo sul tavolo della Procura della Repubblica di Oristano. Quei lavori sono interrotti da quando, il 4 luglio scorso Rete Ferroviaria italiana, committente dell'opera, ha notificato alla Cidieffe Costruzioni Srl di Colico, esecutrice dei lavori, la risoluzione dell'appalto per inadempienze addebitate all'appaltatore. Ma la Cidieffen oltre che respingere le accuse, attraverso il procuratore speciale, ingegner Rolando Crespi, ha denunciando anche il ritrovamento - il 23 giugno scorso -, notificato a Rfi, di residui di cemento amianto che avrebbero imposto da parte del committente una sospensione immediata dei lavori. Questo allo scopo di attivare le procedure di messa in sicurezza e la rimozione dell'amianto. Cosa che non è avvenuta. L’ingegner Crespi ha quindi presentato un esposto alla Procura della Repubblica, al Nucleo operativo ecologico dei carabinieri. Ma già dal 24 giugno, la denuncia del ritrovamento dell’amianto era sul tavolo dei carabinieri di Simaxis, attraverso una denuncia formale.

Ora, interviene sulla questione anche l’Associazione ex esposti amianto, che si rivolge alla Procura chiedendo un intervento deciso a tutela dei lavoratori e dei cittadini. Ma c’è di più: Giampaolo Lilliu, presidente dell’associazione, rimarca che già nel febbraio 1995 in qualità di esponente della segreteria del sindacato degli Edili della Cigl, aveva depositato ai carabinieri di Simaxis la denuncia sulla presenza di materiale inerte proveniente da tipologie di lavorazioni di manufatti in cemento amianto. «Appresa la notizia del rinvenimento di materiale amianto in data 24 Giugno 2016, con grande sorpresa prendiamo nota e denunciamo la superficialità con cui si sono svolte tutte le iniziative di rilevamento sul territorio da parte della stazione appaltante, Rete ferroviaria italiana, di un opera pubblica di grande interesse che a nostro modesto avviso non ha tenuto conto della conosciuta criticità della zona. Infatti siamo convinti che nonostante l’intervento immediato di messa in sicurezza e delimitazione dell’area inquinata eseguita dalla ditta appaltante Cidieffe Costruzioni rilevata ad oggi, siamo convinti che sia necessaria un ulteriore indagine attraverso carotaggi». Lilliu ricorda che la denuncia del 1995 faceva parte di un fascicolo più ampio che comprendeva le informazioni sulla discarica di amianto discariche di amianto di Masangionis. Insomma, pare che la gravità di quanto emerso a Simaxis abbia fatto drizzare più di un’antenna. Tranne quelle di Rfi, che non ha interrotto i lavori. Ora, con due esposti, se ne occuperà la Procura della Repubblica di Oristano.

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