La Nuova Sardegna

Oristano

Squadra di operai-acrobati per abbattere gli alberi

di Maria Antonietta Cossu
Squadra di operai-acrobati per abbattere gli alberi

Samugheo, acacie e cipressi del cimitero richiedono un intervento straordinario Lo sviluppo massiccio delle radici delle piante sta creando danni alle tombe

17 agosto 2016
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SAMUGHEO. Gli alberi del cimitero monumentale saranno abbattuti con un intervento che partirà dall’alto e non, come di solito accade, dalla base.

In zona è forse la prima volta che si ricorre a quella che gli addetti ai lavori chiamano “tecnica di risalita su corda”, un abbattimento controllato eseguito da operai assicurati da un’imbracatura a un cavo sospeso a diversi metri di altezza.

Perchè una soluzione apparentemente complicata per l’abbattimento di questi alberi? Perchè pare sia l’unica soluzione praticabile per liberare la parte più vecchia del cimitero di Santu Mialle dalla presenza dei sette esemplari di acacie e cipressi che stanno danneggiando le tombe a terra.

La messa a dimora degli alberi risale probabilmente al periodo compreso tra gli anni Quaranta e Cinquanta, quando fu realizzata la parte originaria della struttura cimiteriale.

In particolare gli apparati radicali delle conifere hanno raggiunto dimensioni ed estensione notevoli, tali da provocare il sollevamento del terreno con conseguenze intuibili nelle aree di sepoltura.

L’abbattimento delle piante non era più rinviabile, ma si presentava il problema di come intervenire senza rovinare lapidi e sepolcri. Impresa impossibile con i metodi convenzionali, tanto che il Comune si era rivolto all’agenzia regionale Forestas.

A fine febbraio i responsabili delle squadre di “tree climbers” dei Servizi territoriali di Oristano e Tempio Pausania avevano verificato la fattibilità dell’intervento. Il sopralluogo aveva rilevato il rischio per le infrastrutture e prima ancora per l’incolumità delle persone.

Esclusa la possibilità di operare su piattaforme mobili elevabili, la tecnica della risalita su corda è apparsa quindi la soluzione meno invasiva e più idonea a preservare il settore monumentale.

L’intervento sarà eseguito da una ditta specializzata affiancata da una squadra di “arrampicatori d’alberi” di Forestas. Gli operai funamboli entreranno in azione a settembre.

Si procederà per gradi partendo prima con lo sfoltimento delle chiome e poi sezionando il tronco dall’alto verso il basso. I resti vegetali saranno trasportati con delle carrucole appese ai cavi aerei. L’operazione di salvataggio costerà circa 5000 euro del bilancio comunale.

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