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Oristano

San Vero, ecologisti alla Procura: «Sequestrate il lungomare»

San Vero, ecologisti alla Procura: «Sequestrate il lungomare»

L’associazione Gruppo di intervento giuridico contesta la riapertura della strada di Putzu Idu «Servono modalità d’uso della viabilità che non incrementino il fenomeno dell’erosione costiera»

12 agosto 2016
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SAN VERO MILIS. Non conosce pace il lungomare di Putzu Idu: stavolta è l’associazione ambientalista Gruppo di intervento giuridico a chiedere il sequestro del tratto di strada tra la spiaggia e le saline, recentemente riaperto anche se solo a senso unico.

«Abbiamo inoltrato - si legge in una nota - una specifica richiesta di adozione degli opportuni provvedimenti, fra cui il sequestro preventivo, riguardo la viabilità costiera sul cordone dunale che separa la spiaggia di Putzu Idu da Sa Salina Manna, zona umida retrostante sul litorale di San Vero Milis, riaperta al traffico veicolare a luglio».

La riapertura al traffico automobilisto del lungomare, secondo gli ambientalisti, va contro la legge.

L’associazione ambientalista ricorda che l’area appartiene al demanio civico, del centro del Sinis, è tutelata con vincolo paesaggistico nonché con vincolo di conservazione integrale e rientra nel sito di importanza comunitaria “Stagno di Putzu Idu (Salina Manna e Pauli Marigosa)”.

«Lo stesso piano di gestione del sito di importanza comunitaria - si legge in una nota dell’associazione - prevede la realizzazione di “un collegamento Putzu Idu - Mandriola alternativo alla strada attualmente esistente al fine di porre le basi per la futura eliminazione della stessa” per ovviare allo specifico fattore di degrado ambientale rappresentato dall’eccessivo traffico stradale lungo il sistema dunale che separa il mare dallo stagno di Sa Salina Manna».

Invece la strada è stata riaperta formalmente al traffico dal Comune di San Vero Milis «in palese violazione della sentenza del Commissario per gli Usi Civici per la Sardegna con cui è stata riaffermata la natura demaniale civica delle aree. Inoltre, la Regione ha definito chiaramente come solo parzialmente veritiero il contenuto della deliberazione Consiglio comunale che, secondo il Comune di S. Vero Milis, avrebbe dato luogo alla riapertura al traffico veicolare della strada in argomento».

Altro motivo per chiedere il sequestro della strada, secondo il Gruppo di intervento giuridico, sarebbe il mancato rispetto dei contenuti del vincolante parere paesaggistico.

Alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Oristano e al Commissariato per gli Usi Civici per la Sardegna, l’associazione ambientalista ha chiesto «di valutare l’opportunità di adottare provvedimenti di sequestro preventivo con l’indicazione di modalità d’uso della viabilità che non incrementino il fenomeno dell’erosione costiera. L’obiettivo è quello del ripristino ambientale del cordone dunale, una scelta di civiltà e buon senso».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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