La Nuova Sardegna

Oristano

Un paese in lutto per Francesca

di Simonetta Selloni

Morgongiori piange la 21enne che ha perso la vita lunedì notte. Grave anche il fidanzato

27 luglio 2016
3 MINUTI DI LETTURA





MORGONGIORI. È calato l’inverno, nel cuore degli abitanti di Morgongiori all’indomani dell’incidente avvenuto alla periferia di Curcuris, costato la vita a Francesca Grussu. La ragazza aveva 21 anni, lunedì sera sedeva accanto al fidanzato Massimo Ghiani, che di anni ne ha 26 e ora si trova ricoverato nel reparto Maxillo facciale dell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari. È stato trasferito ieri, dopo che a San Gavino è stato sottoposto a un intervento per rimettere a posto il femore fratturato. Il trauma facciale, invece, sarà materia per gli specialisti del capoluogo.

È morta seduta vicina a lui, Francesca. Un soldo di cacio che a 21 anni era come tanti ragazzi della sua età; precaria per definizione, tanti lavoretti per darsi da fare e avere un’autonomia economica. La vita davanti, un grande amore accanto e la passione per i cavalli. Brava amazzone, così la ricorda il paese che ieri si è trovato orfano. Si fa fatica a digerire un dolore di questa portata grande. Francesca aveva tre sorelle, la madre è una dipendente comunale, che, rimasta vedova, si era sposata in seconde nozze con il padre della giovane vittima. Una sorella, Vanessa, è stata assessore comunale all’Agricoltura nella giunta guidata da Renzo Ibba, e ora è consigliere. In municipio il dolore attanagliava le reazioni. In pochi volevano commentare, pochissime parole per ricordare una ragazza tranquilla, serena, solare. Il sindaco per tutta la giornata si è tenuto in contatto con i familiari. «Siamo affranti. Nell’ultimo periodo Morgongiori ha contato molti lutti, ma quando a morire è una ragazza così giovane è ancora più difficile».

I funerali saranno celebrati con tutta probabiltà domani, nella parrocchia di Santa Maria Maddalena. Don Giovanni Coni cura un gregge di 800 anime sul quale è calata una cappa di tristezza indicibile. «Sono andato a casa loro, ma si va a dire niente, cosa vuole. Ogni parola sembra in più», dice il parroco. E cosa dire d’altronde a due genitori che perdono un figlio; in un mondo dove sembra esserci una soluzione tecnologica a tutto, non è ancora stata inventata l’app per imparare a tollerare una perdita così devastante. Non la si inventerà mai.

Ieri sera la salma di Francesca Grussu era ancora all’obitorio dell’ospedale San Martino di Oristano, dove il magistrato titolare dell’inchiesta, il sostituto procuratore Armando Mammone, ha disposto gli adempimenti di legge. Sono invece stati dimessi gli occupanti della Fiat 500 che, stando ai primi accertamenti, avrebbe invaso la corsia finendo addosso alla Panda condotta da Massimo Ghiani. L’autista, Antonio Cientanni, 55 anni, è un cittadino britannico. La moglia, Ada Meloni di 57 anni, è originaria di Pau. Con loro viaggiavano anche due figlioletti e un nipotino. Cosa abbia provocato lo scontro ancora non è chiaro. I rilievi curati dai carabinieri di Ales, del Nucleo radiomobile della Compagnia di Mogoro coordinati dal luogotenente Andrea Capitano dovranno fare chiarezza. Ci sono passi tecnici da compiere: l’iscrizione al registro degli indagati per omicidio colposo del conducente dell’auto è uno di questi, senza il quale tutti gli atti irripetibili, ad esempio la ricognizione sul corpo – non sarebbe infatti prevista l’autopsia – di Francesca Grussu, diventerebbe inutilizzabile.

Francesca Grussu tornerà a casa ancora una volta. Il feretro sarà portato lì, prima del funerale. Così vuole la famiglia, un modo per riaccoglierla tra le rassicuranti mura domestiche. Prima di doversi salutare per sempre.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Il blitz

Sassari, controlli dei Nas in tutta l’isola: sequestrati 855 chili di uova e colombe di Pasqua scadute o conservate tra i topi

Le nostre iniziative