La Nuova Sardegna

TERRALBA. Le fogne di Marceddì entreranno presto in funzione. Accordo tra Comune e Abbanoa stipulato ieri mattina durante un sopralluogo nella borgata per valutare la soluzione migliore per concludere finalmente una grossa opera ancora inutilizzata, ovvero il sistema fognario di Marceddì. Ieri in consiglio comunale è stata approvata la variazione di bilancio che con 25 mila euro permetterà di mettere in funzione il sistema fognario, completato ormai da anni, realizzando dei lavori che colleghino le fogne alla rete esistente e di conseguenza con il depuratore di Arborea. «è un accordo importantissimo, dopo anni finalmente il sistema fognario potrà essere utilizzato risolvendo un annoso problema della borgata», commenta il sindaco Pietro Paolo Piras, «non solo si risolverà un problema di salute pubblica e decoro pubblico per chi vive e lavora a Marceddì, ma finalmente quest’opera faranoica realizzata diversi anni fa potrà essere messa in funzione, la borgata non poteva più aspettare». Vista la vicinanza dei festeggiamenti per la Madonna di Bonaria, i lavori partiranno i primi di settembre. Ma nello specifico cosa verrà fatto? il progetto definitivo prevede un collegamento alla rete fognaria extra borgata, ma i tempi si stanno allungando: «purtroppo a causa dei tempi di progettazione, espropri , autorizzazioni, affidamento in gestione alla ditta ecc la realizzazione del progetto non è prevista in tempi brevi», prosegue Piras, «per questo abbiamo pensato a due soluzioni alternative che permettano di ottenere lo stesso scopo diminuendo i tempi». Invece di aspettare a collegare con tubature in calcestruzzo il sistema di Marceddi alla rete esistente ci sono due opzioni: la prima è quella di costruire a Marceddi dei vasconi d raccolta dei reflui e mettere in piedi un sistema di raccolta che con autobotti di Abbanoa porti i reflui ai depuratori, o di Terralba o di Arborea. La seconda invece prevede d collegare effettivamente il sistema fognario d Marceddì con la rete esistente ma con una modalità più leggera e rapida di quella prevista, ovvero la messa in opera di un tubo in polietilene e la costruzione di pompe di sollevamento dimensionate, con una spesa molto contenuta. «Ora si valuterà qual delle due soluzioni è più economica e fattibile, tenendo conto che la soluzione dei vasconi è molto economica inizialmente pero poi comporta dei costi per il trasporto reflui, probabilmente la seconda soluzione costerebbe molto meno e sarebbe molto più funzionale», continua Piras, «comunque nei prossimi giorni questa valutazione verrò stabilità con maggiore certezza». I 25 mila euro sono probabilmente sufficienti solo per la soluzione vasconi.

Cristina Diana