La Nuova Sardegna

Oristano

Cene e viaggi, così morì il Gal

Sei indagati per peculato tra cui l’ex presidente: un buco da circa 250mila euro

11 luglio 2016
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ORISTANO. Un buco diventato voragine, capace di far cadere anche chi non si aspettava nemmeno di essere dentro l’inchiesta per peculato coordinata dal pubblico ministero Armando Mammone, affidata alla sezione di polizia giudiziaria dei carabinieri e chiusa con sei indagati. È in quella voragine che è sprofondato il Gal Terre Shardana e con esso l’ex presidente, il geometra Antonello Solinas, persona chiave dell’inchiesta assieme al commercialista di Villacidro, Maurizio Cucchiaro direttore amministrativo del Gruppo di Azione Locale che univa sotto la sua bandiera ora ammainata numerosi Comuni. Come in una scalata di alpinisti, la caduta dei capi cordata avrebbe trascinato nel baratro dell’inchiesta anche altre quattro persone, alcune delle quali sono già pronte ad andare in procura perché convinte di poter dimostrare da subito la loro innocenza e di essere vittime di un sistema del quale non erano a conoscenza. È il caso del consigliere regionale del Pd, Mario Tendas, e della consulente turistica, Tiziana Tirelli. Ma ci sono anche posizioni che paiono più legate ai vertici del Gal rispetto a queste ultime due. Sono quelle della moglie dell’ex presidente del Terre Shardana, Monica Deias, e del loro amico Valentino Brunzu, imprenditore edilizio.

Quel che la procura ha fatto in tutti questi mesi è stata la ricostruzione dei movimenti di denaro all’interno dell’ente, arrivando alla conclusione che il suo capitale venisse utilizzato per fini che nulla avevano di istituzionale. Così nell’elenco delle spese pazze figurano pranzi e cene, tra cui anche qualcuna con una cinquantina di persone presenti: la squadra di calcio dell’Othoca a cui Antonello Solinas era molto vicino. Ma l’ex presidente del Gal, al quale si contesta l’utilizzo fuori legge di circa 150mila euro, non si sarebbe fermato a questo riuscendo a riempire di continuo il serbatoio dell’auto della moglie o a destinare a quest’ultima una parte dei soldi che invece dovevano essere utilizzati per le attività del Gal. Meglio i viaggi e le cene.

Il commercialista Maurizio Cucchiara, invece, avrebbe pagato fatture per oltre 100mila euro a società a lui riconducibili e a giustificare quei pagamenti con attività lavorative mai svolte. Un po’ quello che si contesta alla consulente turistica Tiziana Tirelli, la quale però ribatte: «Sono stata pagata per circa 25 mila euro per lavori svolti e ho tutti i documenti per dimostrarlo. Chiederò di essere interrogata subito, perché credo nella giustizia». Parole molto simili a quelle di Mario Tendas che del Gal era vicepresidente: «Non ho intascato un soldo. Mi vengono contestati dei pagamenti all’associazione di volontariato Imparis che ha ricevuto solo gli acconti, ma io non ho emesso gli assegni né sapevo che fine facesse il resto del denaro». Anche lui si prepara a chiedere un interrogatorio alla procura. «Mi sento vittima e non imputato», ha concluso. (e.c.)

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