La Nuova Sardegna

Oristano

Amianto e bonifiche, pressing sulla Procura

L’Associazione ex esposti chiede notizie sulle indagini: «Pericoli in spiagge molto frequentate»

08 luglio 2016
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ORISTANO. Le zone pericolose sono le spiagge di Funtana Meiga a Cabras, Abba Rossa a Santa Giusta. Oppure le campagne di Is Pastureddas, nell’immediata periferia di Oristano, gli ex stabilimenti della Cema sarda di Marrubiu e Sardit di Oristano. È qui che da anni si attende la bonifica dell’amianto, la cui presenza è stata anche certificata dagli organismi competenti. Bonifica che tarda ancora: da qui un nuovo intervento dell’Associazione ex esposti. Ieri mattina, infatti, il presidente provinciale dell’associazione, Giampaolo Lilliu, ha presentato una nuova richiesta di incontro con il procuratore della Repubblica, Ezio Domenico Basso. L’obbiettivo è quello di conoscere lo stato delle indagini svolte dalla Procura a seguito dell’esposto per danno ambientale presentato dall’Associazione ex esposti amianto ormai quattro anni fa. «Sappiamo che le indagini proseguono, ma vorremmo sapere a che punto sono arrivate», spiega Lilliu che ieri ha anche inoltrato una richiesta di intervento ispettivo all’interno degli ex stabilimenti dove, fino ai primi anni Novanta veniva lavorato i cemento amianto.

C’è poi un’aspetto non secondario: «La totale mancanza di interventi da parte dei Comuni competenti a tutela dei frequentatori delle spiagge di Funtana Meiga e Abbarossa, dove la presenza di amianto, sotto forma di detriti di eternit, è stata certificata dagli enti preposti», spiega Giampaolo Lilliu, ritornando su una questione a dir poco spinosa: «i rischi per la salute dei bagnanti che in questi giorni, spesso inconsapevolmente, scelgono queste spiagge». Il problema è complesso. Spiega Lilliu: «I Comuni di Cabras e Santa Giusta da tempo hanno ottenuto dalla Regione i finanziamenti per le bonifiche, ma ancora non hanno fatto nulla». Secondo Lilliu l’aspetto assume maggior gravità se si considera che le aree dove è stato indivuato l’amianto non sono segnalate e neppure transennate.

«A chi compete apporre dei cartelli che almeno avvisino del pericolo i frequentatori dei due arenili ? – chiede Lilliu – E soprattutto è vero che la Asl non ha competenza sui controlli? Sarebbe veramente incomprensibile».

Negli ultimi tempi diversi turisti si sono recati negli uffici dell’Associazione ex esposti: «Ci hanno chiesto spiegazioni sui motivi dei ritardi nelle bonifiche di spiagge fra le più frequentate».

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