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Presunto incendiario ritorna a casa: chieste altre indagini

Presunto incendiario ritorna a casa: chieste altre indagini

TERRALBA. Non bastano gli elementi raccolti. Lo si capisce nel momento in cui il giudice Carla Altieri non convalida il fermo di Marco Tranza, arrestato dai carabinieri due giorni fa, dopo un’indagine...

07 luglio 2016
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TERRALBA. Non bastano gli elementi raccolti. Lo si capisce nel momento in cui il giudice Carla Altieri non convalida il fermo di Marco Tranza, arrestato dai carabinieri due giorni fa, dopo un’indagine lampo su un incendio nella zona di S’Isca, tra l’altro a poche decine di metri dalla sua abitazione. Servono ulteriori indagini e infatti, nonostante il ragazzo finisca ai domiciliari, gli atti tornano sulla scrivania del pubblico ministero Paolo De Falco. Facile ipotizzare che per chiudere il cerchio servano ulteriori prove e ovviamente è l’accusa che le deve mettere sul tavolo.

Evidentemente non sono state ritenute sufficienti quelle raccolte per portare avanti il processo per direttissima e così l’inchiesta seguirà il percorso di quelle ordinarie. Sinora a gravare contro il ragazzo, a cui viene contestato l’incendio doloso, sono una testimonianza e alcuni indizi forniti dai carabinieri della stazione. Sono stati loro a rintracciarlo subito dopo lo scoppio dell’incendio e sempre loro hanno riferito come l’abbigliamento corrispondesse a quello della persona che era stata vista nella zona quando partivano le fiamme.

C’è poi un volantino di carta in parte bruciato identico a quelli utilizzati dall’incendiario. Sono elementi pesanti, ma anche l’avvocato difensore Gabriella Greco ne ha individuato alcuni a discolpa dell’imputato: in particolare, il podere a cui è stato dato fuoco è dello stesso Marco Tranza che l’ha prestato al padre. L’appezzamento è confinante con quello in cui il giovane agricoltore svolge il suo lavoro. Avrebbe insomma rischiato che il fuoco mandasse in cenere anche le sue fatiche.

Eppure proprio col padre il ragazzo aveva avuto dei problemi una settimana fa. Avevano avuto dei contrasti per via di un allaccio abusivo alla linea della corrente elettrica, fatto che Marco Tranza contestava al padre. Anche in quell’occasione erano dovuti intervenire i carabinieri.

Enrico Carta

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