La Nuova Sardegna

Oristano

SAN VERO MILIS

La morte del sub a Putzu Idu Il perito: evento inevitabile

di Michela Cuccu
La morte del sub a Putzu Idu Il perito: evento inevitabile

SAN VERO MILIS. «Mario Spano sarebbe morto comunque a causa della patologia di cui soffriva». La perizia del primario di Pneumologia dell’ospedale Careggi di Firenze, il dottor Adriano Peris,...

30 giugno 2016
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SAN VERO MILIS. «Mario Spano sarebbe morto comunque a causa della patologia di cui soffriva». La perizia del primario di Pneumologia dell’ospedale Careggi di Firenze, il dottor Adriano Peris, nominato dal pubblico ministero Armando Mammone, ha spazzato via una serie di dubbi sulla tragica morte dell’ex finanziere, di 57 anni, di Santa Giusta, avvenuta luglio del 2013, nel lungomare fra Mandriola e Putzu Idu.

Ieri il consulente ha spiegato al giudice monocratico Carla Altieri, che non c’è prova sul mal funzionamento del boccaglio dell’ossigeno (che gli avrebbe dovuto passare l’istruttore per soccorrrerlo), ipotizzato durante il dibattimento che vede, accusato di omicidio colposo, l’istruttore di diving, Ivan Lucherini. Il perito ha inoltre chiarito come dall’esame sia risultato che i polmoni e il cuore dello sfortnato sub fossero stati sottosposti ad uno sforzo, probabilmente quello fatale.

Il perito ha anche aggiunto che sarebbe stato inutile persino un tentativo di soccorso sul barchino d’appoggio che per regola ci doveva essere, ma che invece, quel tragico giorno d’estate, non c’era. Così al giudice monocratico ora spetterà stabilire se eventualmente modificare l’accusa “per colpa specifica”, per non aver rispettato l’ordinanza in materia emessa dalla Capitaneria di Porto, legata appunto al fatto che il barchino con le strumentazioni di primo soccorso, fra cui una bombola d’ossigeno, che avrebbe dovuto fornire il diving, quel giorno, a vigilare sull’immersione, non era stato inviato.

Ieri intanto, si è chiusa la fase istruttoria del lungo processo, con l’accordo fra i legali della difesa, Giovanni Trimarchi e di parte civile, Carlo Barberio e del pm, di rinunciare ad alcune testimonianze e procedere con le conclusioni, che si terranno nell’udienza del 14 settembre prossimo.

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