La Nuova Sardegna

Oristano

Cabras, la Soprintendenza annuncia l'imminente ripresa degli scavi a Mont'e Prama

Scavi a Mont'e Prama
Scavi a Mont'e Prama

Firmato il nuovo contratto con la Archeosistemi. Intervento di due mesi, poi interverranno di nuovo anche le università sarde

30 giugno 2016
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CABRAS. Riprenderanno nei prossimi giorni i lavori di scavo nell’area di Mont’e Prama, a Cabras, dove sono tornate alla luce le statue in pietra degli ormai famosi giganti. Le operazioni erano ferme da metà gennaio. «Il tempo utile per la società incaricata di effettuare le assunzioni e poi si riparte», ha anticipato il direttore degli scavi, Alessandro Usai, della Sovrintendenza archeologica.

Nei giorni scorsi i responsabili della Sovrintendenza hanno sottoscritto il contratto per i nuovi lavori con la società Archeosistemi di Reggio Emilia, che già aveva operato lo scorso anno. «Questa nuova fase prevede un lavoro di circa due mesi», spiega ancora Usai. Terminato questo intervento, a Mont’e e Prama dovrebbero tornare anche gli archeologi delle università sarde, beneficiarie di un finanziamento della Fondazione Banco di Sardegna, e anche i detenuti del carcere di Massama (Oristano), grazie a un nuovo accordo già stipulato con la istituto penitenziario.

«Indagheremo l’area di Mont’e Prama, a Nord Ovest, dove c’è un dosso che fa presupporre qualcosa», ha spiegato Usai. «I colleghi dell’università, invece, indagheranno nella area di Mont’e Prama più a Est, dove già si era operato lo scorso anno». Nelle scorse settimane preoccupazione aveva alimentato il lungo periodo di sospensione delle attività di scavo nel sito archeologico, ancor di più perchè buona parte della bella stagione, favorevole allo sviluppo del cantiere, è già trascorsa. Un ritardo addebitato dalla Sovrintendenza alla complessità delle procedure burocratiche.

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