La Nuova Sardegna

Oristano

Un murale per narrare la storia di Terralba

Un murale per narrare la storia di Terralba

L’opera realizzata sulla facciata della biblioteca aveva diviso il paese, ma ora prevale la concordia

26 giugno 2016
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TERRALBA. Un’immagine che racconta l’identità di un territorio e i suoi sogni. Foltissima partecipazione venerdì sera all’inaugurazione del murale di piazza Caduti sul Lavoro, alla presenza delle istituzioni, dell’artista Giorgio Casu e dello sponsor dell’iniziativa Nieddittas. L’azienda per festeggiare ha anche offerto un rinfresco a base di prodotti locali e l’intrattenimento musicale con i Tamurita.

Tantissimi presenti per poter ammirare il murale che fregia la facciata della biblioteca, finalmente senza più i ponteggi, gli automezzi e i teli che lo coprivano. Un effetto scenografico molto forte, col buio della notte, i bei colori dell’opera e le luci che la illuminano, che ha colpito tutti presenti.

«È un’opera d’arte bellissima, messa nel contesto migliore scenografia che Terralba avesse, la cittadina diventa davvero più bella, è un murale voluto fortemente dall’amministrazione e nonostante alcune polemiche in realtà voluto da tutti – ha detto il sindaco Pietro Paolo Piras –. Rappresenta l’anima del paese, da una parte il veliero che domina il mare, lo percorre sicuro, dall’altra la Madonna e il bimbo, che rappresentano il mondo degli affetti, con le scritte in lingua sarda, rappresenta la memoria e le radici».

Un disegno che si presta a tante interpretazioni: «Chiunque si può identificare, anche l’azienda Nieddittas che ha voluto sponsorizzare l’opera, visto che si è imposta in tutto il mondo, solcando appunto i mari, con un prodotto locale, ma è anche un augurio a tutti noi, di poter andare avanti e trovare la realizzazione – continua Piras –. Con quest’opera abbiamo condiviso un valore e un messaggio, non un fattore economico. È triste che ci sia chi ha visto in questo solo un accordo economico, la rosa dei venti non è un richiamo pubblicitario, è un desiderio di esprimere dei valori con l’arte, è un atto di mecenatismo».

Anche l’artista sangavinese Giorgio Casu, noto con il nome Jorghe, ha fatto un discorso raccontando l’ideazione e i significati dell’opera: «Abbiamo voluto citare Gramsci, con la sua frase che esorta a istruirsi e coltivare la propria intelligenza, per esprimere l’importanza dell’apertura mentale: infatti la donna col mantello della Madonna ha in realtà il volto di Grazia Deledda, una nostra intellettuale –, ha spiegato Jorghe –, e il veliero che solca i mari, e la frase in inglese che esorta a viaggiare per conoscere nuove realtà è un modo per ricordarci che siamo fortunati a vivere in un posto così bello, ma per esserne consapevoli dobbiamo aprire i nostri orizzonti e saper andare lontano».

Cristina Diana

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