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Due direttissime per due fratelli, uno è condannato

Due direttissime per due fratelli, uno è condannato

TERRALBA. Due direttissime nello stesso giorno. La cosa singolare è che di fronte ai due diversi giudici per due diversi reati, sono due fratelli. Per uno di loro arriva la condanna, per l’altro c’è...

16 giugno 2016
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TERRALBA. Due direttissime nello stesso giorno. La cosa singolare è che di fronte ai due diversi giudici per due diversi reati, sono due fratelli. Per uno di loro arriva la condanna, per l’altro c’è un rinvio a breve, ma la rinuncia a voler affrontare il processo con il rito abbreviato potrebbe essere molto rischiosa. I due fratelli poco più che ventenni erano saliti agli onori delle cronache nelle scorse settimane, quando Federico Dessì era stato arrestato dai carabinieri ai quali aveva riservato un’accoglienza non esattamente da ospiti d’onore nel momento in cui avevano deciso di eseguire una perquisizione nella sua casa. Il fratello Antonio aveva invece dovuto fare i conti con la Guardia Forestale che l’aveva arrestato perché lo ritiene responsabile di alcuni incendi appiccati alla periferia di Terralba nei giorni scorsi.

Così, uno dopo l’altro, erano finiti in tribunale per essere processati per direttissima. Il rinvio era stato fissato per ieri per entrambi, ma solo uno dei due processi si è concluso. Federico Dessì è stato condannato a sei mesi, dopo che il pubblico ministero Paolo De Falco aveva chiesto la pena di un anno e l’avvocato Giampietro Fadda l’assoluzione. Il ragazzo che già è sottoposto a misura di sorveglianza speciale non aveva gradito la visita dei carabinieri nella propria casa che i militari volevano perquisire alla ricerca di un telefonino rubato. Resistenza e lesioni erano le accuse che gli venivano mosse per le quali il giudice Carla Altieri l’ha condannato a sei mesi.

Per Antonio Dessì invece la sentenza arriverà il 29 giugno. Assistito dall’avvocato Carlo Barberio ha comunicato stamattina all’ultimo momento anche al suo legale di non voler essere processato con il rito abbreviato ma di volere il rito ordinario. Ovviamente la prima formula gli avrebbe garantito in caso di condanna lo sconto di un terzo della pena che il rito ordinario non prevede. Sarà in aula il 29 giugno. (e.c.)

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