La Nuova Sardegna

Oristano

via aristana e via arborea

Mercatino del Sacro Cuore, un ritorno con polemiche

di Michela Cuccu
Mercatino del Sacro Cuore, un ritorno con polemiche

ORISTANO. I più insoddisfatti sono sicuramente gli abitanti di via Arborea. Non erano ancora le otto, ieri mattina, quando alcuni residenti sono scesi in strada a protestare per quelle bancarelle che,...

08 giugno 2016
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ORISTANO. I più insoddisfatti sono sicuramente gli abitanti di via Arborea. Non erano ancora le otto, ieri mattina, quando alcuni residenti sono scesi in strada a protestare per quelle bancarelle che, sostengono, «messe in quel modo ci imprigioneranno».

Niente contro gli ambulanti, ma ai vigili urbani hanno chiesto, invano, di far spostare i banchi di vendita, troppo addossati fra loro, tanto da rendere difficile persino entrare e uscire dalle abitazioni, ma quel che è peggio, tanto da impedire il transito dei mezzi di soccorso. Niente da fare, almeno per ora: l’ordinanza del Comune parla chiaro: le bancarelle devono essere piazzate rispettando la mappa così come è stata disposta.

Se i residenti già si stanno organizzando per chiedere nuovi incontri con gli amministratori, anche fra gli ambulanti non mancano le perplessità.

È iniziata fra mille incertezze e altrettante critiche, la mini rivoluzione del mercato del Sacro Cuore. In sostanza, un ritorno al passato con le bancarelle distribuite anche in via Arborea e non più unicamente concentrate, come avveniva ormai da qualche anno, nella sola via Aristana.

Il primo giorno, si sa, ha sempre il gusto del rodaggio. «Ma i nostri clienti non ci trovano, abbiamo venduto appena un terzo rispetto agli altri giorni, speriamo che non continui così altrimenti, sarà difficile tirare avanti», dice Dionigi Piras, vivaista.

Non è l’unico commerciante scontento. Giovanni Murtas, venditore di torroni e dolciumi, prima di mezzogiorno stava già preparandosi per andar via: «Non ho venduto quasi nulla, ma lo prevedevo – dice – il mercato messo così non va affatto bene. Siamo troppo chiusi, praticamente imprigionati, tanto che se uno di noi ha bisogno di andar via prima non può farlo», si lamenta.

C’è però chi “promuove” la nuova disposizione delle bancarelle: «Così va molto meglio di prima, quando eravamo tutti chiusi in una sola strada. Ora c’è spazio, anche per i clienti più anziani che hanno difficoltà a camminare», spiega Valerio Demontis, commerciante di ortofrutta, di Santa Giusta «Oggi, abbiamo venduto meglio del solito», dice.

C’è però chi ammette: «probabilmente i problemi non sono la disposizione delle bancarelle, ma la crisi economica che ha ridotto drasticamente i consumi», dice Roberto Atzori, commerciante di abbigliamento, di Terralba.

Su un aspetto però tutti sono concordi: la totale mancanza di servizi igienici che costringe gli operatori ad andare alle toilette dei bar «altri comuni, i bagni per il mercato – fanno notare – li hanno realizzati. Qui, inspiegabilmente, li hanno eliminati».

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