La Nuova Sardegna

Oristano

Mogoro, in 300 a lezione di educazione alimentare

di Simonetta Selloni

Ultima tappa del progetto di Laore e della rete delle Fattorie didattiche I bambini impegnati nei laboratori, tra cibo bio e mense a chilometri zero

07 giugno 2016
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MOGORO. Metti insieme oltre trecento bambini delle scuole dell’infanzia e primarie di Uras, Gonnostramatza, San Nicolò Arcidano e Mogoro. Età comprese fra i tre e gli undici anni: per imparare quella che si chiama, nel gergo degli adulti, “Agricoltura sostenibile ed educazione alimentare, l’importanza di una alimentazione consapevole”. Questo il tema che ieri ha occupato adulti e bambini, i primi a discutere, i secondi – mani in pasta – a sperimentare, nella giornata conclusiva di un percorso didattico che ha visto un felice incontro tra pubblico e privato. Ossia, l’incontro tra la rete di Fattorie didattiche “Ajò impari”, sette aziende accreditate e iscritte nel registro regionale che lavorano insieme all’agenzia Laore, alle scuole, ai Comuni, alla Asl. L’obiettivo è mangiare meglio, più sano, a km zero; e non è un’impresa semplice spiegarlo ai bambini dell’era delle merendine e del fast food.

Questo percorso di riappropriazione della cultura di quello che madre Natura elargisce a piene mani, affonda radici lontane. Intanto sono stati coinvolti anche i genitori dei bambini. Mille lezioni sono inutili, se gli esempi non si portano a casa nella vita di ogni giorno. «Abbiamo lavorato con i bambini che usufruiscono delle mense scolastiche, a km zero o che utilizzano cibi biologici», spiega Francesca Minaudo, dell’Agriturismo Il paradiso di Barega (Iglesias). Dal mese di aprile, i responsabili delle aziende della Rete sono stati nelle scuole, quindi hanno incontrato i genitori e gli insegnanti per presentare il progetto. Poi hanno accolto i bambini nelle fattorie e infine, ieri, hanno animato la giornata conclusiva a Mogoro, nella sede della Fiera del Tappeto messa a disposizione dal Comune.

Da una parte gli esperti di Laore e dell’Asl, insegnanti, operatori delle Fattorie didattiche hanno discusso dei programmi di educazione alimentare portati avanti a Laore, dell’importanza di una efficace educazione alimentare. Dall’altra, i bambini si sono tuffati nei laboratori condotti secondo il progetto di Laore: la stagionalità dell’orto-frutta e le proteine vegetali, la pasta e il pane a lievitazione naturale, l’agnello Igp e i formaggi. C’era un’area espositiva, con miele e antichi mestieri. Tutti hanno potuto assaggiare le bontà a km zero (piatti tipici curati dai gestori delle mense scolastiche). «Una risposta straordinaria, quella dei bambini», sottolinea ancora Francesca Minaudo. Imparare a mangiare bene e sano è un percorso di gusto, olfatto, colori, divertimento. Come le mani in pasta, appunto.

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