La Nuova Sardegna

Oristano

A 13 anni sceglie di dire addio alla vita

di Enrico Carta
A 13 anni sceglie di dire addio alla vita

Dolore e incredulità per il suicidio di un ragazzo. Due giorni fa l’appello della sorella: «Aiutateci a ritrovarlo»

25 maggio 2016
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ARCIDANO. Non c’è una spiegazione, non ci può essere. O ce ne possono essere cento o mille, come le cose che frullano nella testa di un ragazzino di 13 anni. Ma nessuna sarà abbastanza forte e convincente da alleviare di un solo milligrammo il peso che i familiari si porteranno sulle spalle per la morte di un figlio, di un fratello, di un nipote.

A 13 anni la vita dovrebbe essere piena di promesse. Non era più così per un ragazzo di San Nicolò Arcidano che lunedì sera ha deciso di dire basta. È sparito da casa e ha messo in allarme i suoi. San Nicolò Arcidano è un paese di 2.300 abitanti, dove quasi tutti si conoscono. A tarda sera qualcuno della famiglia è andato in caserma e ha segnalato che il ragazzo mancava da casa dal primo pomeriggio. Era uscito e era salito in sella alla sua bicicletta. Intorno alle 23 la sorella ha pubblicato, sul proprio profilo Facebook, un appello dal quale si percepiva la preoccupazione di tutta la famiglia. «Non riusciamo a trovarlo. Se qualcuno lo ha visto stasera dopo le 3,30 chiami i carabinieri, per favore». Accanto alle parole la foto del ragazzo.

La richiesta d’aiuto è rimbalzata sino al mattino di ieri, mentre sotto il post della sorella del ragazzo si moltiplicavano le richieste di informazioni: «L’avete trovato? È tornato a casa?».

La risposta, quella che qualcuno sospettava, ma che nessuno avrebbe voluto sentire, è arrivata dopo le 10. I carabinieri hanno notato la bicicletta del ragazzo al limitare di un boschetto alla periferia del paese, vicino a un fiumiciattolo, non troppo lontano dalla casa della famiglia. Con loro c’era anche il capitano Francesco Giola, che ha coordinato le ricerche, e il sindaco Emanuele Cera. Si sono addentrati tra gli alberi e hanno visto il corpo. Lo hanno tirato giù e lo hanno ricomposto per restituirlo alla famiglia.

Un’ondata di dolore ha investito la comunità arcidanese. E subito, come sempre accade, sono cominciate le ipotesi sui motivi che possano aver spinto il ragazzo al suicidio. C’è chi ha parlato di una delusione amorosa, chi ha tirato in ballo altre questioni.

Di certo c’è che il ragazzo da tempo faceva i conti con una iperattività che aveva messo in moto le contromisure dell’assistenza. Sia in famiglia che a scuola. Gli incontri con al Consultorio di Terralba, l’assistenza in classe nella seconda media dell’istituto comprensivo di Arborea. E in quella classe oggi di presenterà uno psicologo inviato dal Plus di Ales-Terralba per spiegare l’accaduto ai compagni del ragazzo e per cercare di limitare gli effetti del trauma. A Arborea sono state annullate le premiazioni per un concorso a cui avrebbe dovuto partecipare anche la classe di cui faceva parte il ragazzo.

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