La Nuova Sardegna

Oristano

Santa Giusta, pescatori disperati: «Così Equitalia ci farà fallire»

di Michela Cuccu
Santa Giusta, pescatori disperati: «Così Equitalia ci farà fallire»

Il presidente della coop teme di dover restituire le concessioni alla Regione per debiti non pagati. «Per noi l’ente riscossore ha agito in maniera illegittima». Ma il pignoramento è andato avanti

23 aprile 2016
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SANTA GIUSTA. «Di questo passo ci costringeranno a chiudere la cooperativa e restituire le concessioni alla Regione»: Tonino Muroni, presidente della cooperativa pescatori di Santa Giusta vuol vederci chiaro sulla vicenda del pignoramento dei 47mila euro di indennizzi per i danni provocati dai cormorani da parte di Equitalia. «Avevamo fatto subito ricorso alla Commissione tributaria, che però non si è riunita e il pignoramento è andato avanti, malgrado riteniamo che Equitalia abbia agito in maniera del tutto illegittima».

È una situazione complicata ma frequente in questi anni di crisi, quella che ora i 45 soci della cooperativa hanno deciso di affrontare, affidando tutto nelle mani di un avvocato e di uno studio tributario amministrativo, la Amm di Daniela Arcai. «Sono stato eletto presidente nel 2002 ma solo alcuni mesi più tardi ho scoperto la situazione debitoria della Cooperativa», ha raccontato Tonino Muroni nel corso di una conferenza stampa. Un debito che ha una data di inizio: il 1991 «Eppure, soltanto nel 2010 Equitalia ha iniziato a emettere le notifiche per una somma enorme: pari a due miliardi e mezzo di lire, oggi, più di un milione di euro». Debiti riconducibili a mancati versamenti Irap, Iva e Inail, probabilmente determinati dalle difficoltà finanziarie che la Cooperativa, anche a causa di un grave calo della produttività degli stagni, si era trovata ad affrontare. Il consiglio di amministrazione della cooperativa compie i suoi passi «I debiti, vanno onorati – spiega il presidente – ma anche verificati. Abbiamo rateizzato, pagando, ma la somma è lievitata a dismisura fino a raggiungere, su un ruolo di 471mila euro, ben 200mila euro di sole more e aggi: in pratica, il 40 per cento dell’intero credito vantato dalla società di riscossioni». Non è il primo pignoramento che Equitalia opera attraverso la Provincia. Già nel 2010, spiegano infatti dallo studio Amm, erano stati pignorati 193mila euro di indennizzi. Sommati agli ultimi 47mila del recente pignoramento, più le rate che nel frattempo la cooperativa aveva versato, Equitalia avrebbe incassato poco meno di 327mila euro. «In altre parole, il debito a ruolo da 471mila euro risulterebbe quasi completamente pagato, se non fosse per quegli interessi cresciti in maniera esponenziale » spiegano i tributarsti. Adesso però la situazione si è fatta estremamente critica e la coop, ha deciso di tutelarsi. «Riteniamo – dicono i responsabili dello studio Amm – che Equitalia abbia agito in maniera illegittima. Per questo abbiamo presentato un ricorso chiedendo la nullità dell’intera procedura. Resta da capire per quale motivo, la Provincia non avesse segnalato l’esistenza del ricorso che avevamo tempestivamente comunicato».

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