La Nuova Sardegna

Oristano

Tanti turisti a Bosa e tra i monumenti il castello è superstar

di Alessandro Farina
Tanti turisti a Bosa e tra i monumenti il castello è superstar

Una vera invasione di visitatori per Pasqua e Pasquetta Mille biglietti per la fortezza, bene Casa Deriu e San Pietro

30 marzo 2016
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BOSA. È stato un vero e proprio pacifico assalto di visitatori quello vissuto dalla città del Temo il lunedì dell’Angelo. Tutte le strutture hanno lavorato a pieno regime, nel centro storico come nella marina, dove nelle ore di punta era difficile riuscire a trovare un parcheggio per l’auto. Come a pieno regime hanno lavorato, garantendo il full time, le strutture culturali: dal castello sul colle di Serravalle alla Casa Deriu nel Corso Vittorio Emanuele e, sulla sponda sinistra del Temo, il museo delle Concerie. Mentre resta purtroppo ancora chiusa al pubblico per annosi restauri la torre dell’Isola Rossa a Bosa Marina. «Quella di Pasquetta è ormai è una costante, anzi a valutare i dati degli ingressi al castello, c’è stato un significativo incremento malgrado quest’anno la Pasqua fosse bassa. Perché dai circa 700 biglietti dello scorso anno siamo passati ai mille del 2016» spiega Daniela Mura della cooperativa L’Antico Tesoro. Per dirla con le parole degli stessi operatori «La cultura vince, perché chi viene a Bosa oltre alla possibilità di una scampagnata o di trascorrere qualche ora in riva al mare ha la possibilità, apprezzata, di visitare monumenti significativi». Il castello una delle mete fisse, o l’antica cattedrale in stile romanico di San Pietro, dove «A seguito delle richieste abbiamo deciso quest’anno di estendere l’apertura dal mattino alle ore pomeridiane», spiega Daniela Mura. Per quanto riguarda la fortezza, «Lunedì l’afflusso maggiore di visitatori, a partire dal pomeriggio». Un bene identitario, forse il principale simbolo di Bosa, il castello che domina la valle del Temo. Che dalla scorsa estate vede illuminate le mura e le torri esterne, ma dove le visite si devono fermare all’imbrunire per ragioni di sicurezza, in quanto l’impianto interno registra ancora dei problemi tecnici. Handicap da risolvere al più presto, perché dalla fortezza è possibile godere di una vista impareggiabile anche una volta tramontato il sole. Altro dato da registrare quello della significativa provenienza dei visitatori sardi, che si sono contesi un posto al tavolo apparecchiato per il pranzo o la cena nelle tante strutture aperte. Come ad esempio la trattoria Sa Nassa di Tonio Fiorelli, di fronte al vecchio ponte in trachite sulla sponda destra del Temo. «È andata molto bene – la sintesi dell’imprenditore sui giorni di Pasqua e Pasquetta –. Abbiamo lavorato con clienti provenienti prevalentemente dall’isola, pochi stranieri, soprattutto spagnoli». Non necessariamente in arrivo con i low cost aerei. «C’è un collegamento navale Barcellona-Porto Torres che sembra già funzionare» ricorda il ristoratore. Insomma Bosa turisticamente “tira,” anche se per i conti finali, vista la cancellazione di tante tratte aree da Alghero, sarà necessario aspettare il termine della bassa stagione primaverile.

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