La Nuova Sardegna

Oristano

Il mare porta a capo Marrargiu il corpo senza vita di una donna

di Alessandro Farina
Il mare porta a capo Marrargiu il corpo senza vita di una donna

Bosa, il cadavere in avanzato stato di decomposizione è stato trovato ieri mattina da un pescatore È stato poi trasportato su un’imbarcazione sino al porto e da lì all’obitorio per la perizia

17 marzo 2016
2 MINUTI DI LETTURA





BOSA. Un corpo in parte scarnificato e in parte in decomposizione, con ancora indosso jeans e scarpe femminili col tacco, è stato ritrovato ieri mattina intorno alle 13 da un pescatore dilettante nell’impervio tratto di costa fra Capo Marrargiu e la zona di Su Caule, a circa quindici chilometri dalla città del Temo.

Il pescatore, dopo il macabro ritrovamento, ha subito dato l’allarme. Sul posto sono arrivati i carabinieri della Compagnia di Macomer, al comando del capitano Giuseppe Pischedda, e quelli della stazione di Bosa, alle dipendenze del luogotenente Gavino Graziano, oltre a barracelli, forestale e vigili urbani di Bosa.

L’ipotesi più probabile è che il cadavere sia arrivato dal mare, forse sospinto dalle correnti o trascinato da una mareggiata invernale. Il magistrato di turno della Procura di Oristano, dopo gli accertamenti, ha disposto la rimozione del cadavere e l’esecuzione di una cosiddetta “ispezione cadaverica”, non una vera e propria autopsia. Il corpo è stato trasportato nel pomeriggio via mare fino al porto fluviale di Bosa dai volontari della Croce rossa, e quindi all’obitorio cittadino.

La zona in cui è stato ritrovato il corpo, sugli scogli a qualche metro dal mare, è particolarmente difficile da raggiungere via terra, attraverso piste e sentieri che si diramano sul costone roccioso a strapiombo sul mare dalla litoranea Bosa-Alghero. Per questo, valutata la situazione, si è reso necessario richiedere l’intervento del personale Opsa del Comitato locale della Croce Rossa, guidato dal presidente Salvatore Deriu, intervenuto con un gommone che ha raggiunto la costa oltre capo Marrargiu.

I carabinieri della Compagnia di Macomer non scartano alcuna ipotesi, ma quella principale è che il corpo possa essere stato trascinato dal mare fino al litorale occidentale della Sardegna dai potenti marosi che imperversano nei mesi invernali sul Mediterraneo.

Ieri intanto venivano attentamente valutati gli avvisi di persone scomparse, anche se per il momento non è emerso alcun dettaglio utile.

L’esame eseguito in serata sul corpo della donna non ha fatto riscontrare, secondo la definizione dei carabinieri, “alcun segno di maleficio”,né ha dato indicazioni utili per l’identificazione.

A metà gennaio del 2016 un altro corpo venne avvistato sulla costa di Bosa, in località Tentizzos, a circa sei chilometri dal centro urbano. Un cadavere saponificato e privo di qualsiasi indumento, presumibilmente di un uomo, mai riconosciuto. Dopo l’esame autoptico eseguito in quel caso a Oristano il corpo era stato tumulato nel cimitero di Bosa. Dove probabilmente troverà pace, in attesa si spera della identificazione, anche quello della donna ritrovata ieri mattina lungo la costa del Grifone.

In Primo Piano
Il caso

Sassari, palazzina pericolante: sgomberate dodici famiglie

di Paolo Ardovino
Le nostre iniziative