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Furto di un bancomat, assoluzione per una donna

Furto di un bancomat, assoluzione per una donna

BAULADU. Una visita, un bancomat che sparisce e due prelievi sospetti. Sono gli elementi di un processo, ma a differenza dei film, in questo caso non ci sono colpevoli. L’unico imputato infatti va...

09 marzo 2016
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BAULADU. Una visita, un bancomat che sparisce e due prelievi sospetti. Sono gli elementi di un processo, ma a differenza dei film, in questo caso non ci sono colpevoli. L’unico imputato infatti va via con la sentenza di assoluzione per le mani, dopo il rito abbreviato celebrato di fronte al giudice per le udienze preliminari, Silvia Palmas. Gli elementi portati dal pubblico ministero Marco Ulzega non bastano e comunque non sono definitivi per arrivare a una condanna, così Nicoletta Corrias, 48 anni di Paulilatino, incassa l’assoluzione. Era finita nei guai dopo la visita, nel maggio del 2014, alla casa di Graziella Atza a Bauladu. Lì aveva lavorato sino a qualche mese prima ed era andata a salutare la persona con cui aveva condiviso molte giornate.

Proprio al termine di quel giorno, la padrona di casa si accorse che mancava il bancomat che era precedentemente contenuto in un borsellino. Chi si era impossessato di esso aveva poi fatto due prelievi e il dito era stato puntato contro la collaboratrice domestica che conosceva i codici per poter utilizzare il bancomat.

Tutto vero e sulla base di questi elementi, il pubblico ministero Marco Ulzega ha chiesto la condanna a un anno e sei mesi per Nicolettà Corrias, la quale però aveva numerosi elementi che portavano in direzione opposta a quella presa dall’accusa. L’avvocato difensore Luciano Rubattu ha infatti evidenziato come la stessa mattina del furto, Graziella Atza avesse ricevuto a casa sua la visita di un agente di commercio.

Altre persone, anche all’interno della cerchia familiare, erano a conoscenza del codice per far funzionare il bancomat, che, tra l’altro, fu utilizzato per due operazioni nella medesima giornata. Tra questi due prelievi c’era proprio il pagamento effettuato nei confronti dell’agente di commercio. Troppe stranezze perché si potesse incolpare l’imputata che aveva anche subito una perquisizione senza esito nella sua casa. E allora non può che arrivare l’assoluzione. (e.c.)

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