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Oristano

NARBOLIA

Serre fotovoltaiche, l’opposizione contesta il sindaco

Serre fotovoltaiche, l’opposizione contesta il sindaco

NARBOLIA. Dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato, che ha ribaltato la sentenza del Tar della Sardegna, che invece aveva accolto il ricorso presentato dal Comitato spontaneo S’Arrieddu, l’Adico...

29 febbraio 2016
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NARBOLIA. Dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato, che ha ribaltato la sentenza del Tar della Sardegna, che invece aveva accolto il ricorso presentato dal Comitato spontaneo S’Arrieddu, l’Adiconsum Sardegna, un gruppo di cittadini locali e Italia Nostra, contro l’impianto serricolo realizzato dalla Enervitabio Santa Reparata, sono in molti a ritenere predominanti gli interessi dei potentati economici rispetto a quelli della popolazione locale. La sensazione diffusa è che a vincere sia stato Golia e che Davide sulla vicenda S’Arrieddu abbia perso malamente. Al senso di impotenza e di frustrazione però pian piano sta subentrando la voglia di reagire, anche se non si hanno ancora le idee chiare sul come e sul modo. Quando la Regione ha sanato la situazione denunciata dal Comitato S’Arrieddu, l’impianto era già stato realizzato ma, secondo lo stesso comitato, grazie ad un’autorizzazione rilasciata da chi al tempo non avrebbe avuto titolo a concederla: l’ufficio Suap del Comune. Sul punto ha fatto chiarezza la sentenza del Consiglio di Stato, ritenendo perfettamente legittima quell’autorizzazione. Subito dopo aver appreso che il Comune, l’Enervitabio e la Regione, soccombenti davanti al Tar della Sardegna, avevano ricorso al Consiglio di Stato, Pietro Porcedda, uno degli esponenti del Comitato S’Arrieddu, non era stato tenero nei confronti dell’amministrazione capeggiata dal sindaco Maria Giovanna Pisanu: «La contrarietà verso l’impianto fotovoltaico costituiva il punto di forza della campagna elettorale della lista dell’attuale sindaco – aveva detto –. Sulla questione abbiamo avuto modo di confrontarci con i componenti della Giunta e con il sindaco, ma ci siamo resi conto che le loro posizioni sono diverse da quelle che avremmo immaginato e auspicato».Il sindaco, più volte chiamato a dare risposte su tematiche importanti riguardanti il territorio da lei amministrato, con i giornalisti preferisce tacere. «Alle nostre domande – dicono i consiglieri di minoranza – il sindaco ha sempre replicato con un sorriso che la dice tutta sul suo senso di rispetto verso i consiglieri democraticamente eletti». La Enervitabio dei trenta dipendenti promessi, passati a sessanta in un’ipotesi successiva, al massimo ne ha assunto 22, due dei quali fissi, gli altri sono stati impiegati, a rotazione, per tre mesi ciascuno. Attualmente gli operai del posto che lavorano stabilmente nelle serre sono soltanto due.

Piero Marongiu

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