La Nuova Sardegna

Oristano

«Il fuoco partì da un sezionatore»

di Enrico Carta
«Il fuoco partì da un sezionatore»

Marrubiu, l’esito dell’incidente probatorio sull’incendio del luglio 2015

24 febbraio 2016
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MARRUBIU. Per sette volte, prima che l’incendio scatenasse l’inferno, la linea elettrica della zona di Sant’Anna aveva subito interruzioni nell’erogazione della corrente. In aula parla il perito Fabio Cherchi e per l’ingegnere sembra che il responsabile del devastante rogo di due estati fa sia uno solo. Tecnicamente si chiama sezionatore di media tensione ed è un apparecchio collegato alla rete elettrica dell’Enel. Quella sorta di trasmettitore, secondo il perito, presentava segni evidenti di surriscaldamento e di fusione cosa che conferma le testimonianze della prima ora.

Dopo che l’incendio era stato fermato a fatica e aveva mandato in cenere centinaia di ettari di terreno e distrutto diverse aziende, alcune persone della borgata di Sant’Anna avevano affermato che avesse avuto origine proprio da un palo della corrente elettrica. Durante tutta la giornata – erano i primi giorni di luglio del 2015 – avevano notato le scintille uscire proprio dal sezionatore di media tensione. Terminate le operazioni di spegnimento, gli uomini della Guardia Forestale di Marrubiu, guidati dal comandante Antonello Cadoni, avevano fatto partire le indagini.

Immediatamente avevano sequestrato quella scatoletta, ritenendo che fosse fondamentale per arrivare alla verità. Intanto l’inchiesta avviata dal sostituto procuratore Rossella Spano aveva portato rapide novità con l’iscrizione sul registro degli indagati di alcuni dipendenti dell’Enel: Silvio Ruggiero (49 anni di Cagliari), Carlo Spigarolo (54 anni di Como), Enrico Onni (52 anni di Mogoro), Ubaldo Falchi (70 anni di Rapolano Terme) e Francesca Meneghella (50 anni di Perugia) finiti sotto inchiesta per incendio colposo.

Proprio dal loro avvocato difensore Luigi Concas era avvenuta la richiesta di incidente probatorio. Da qui la nomina, da parte del tribunale, del perito Fabio Cherchi per valutare le condizioni di quello che da subito è stato ritenuto come il corpo del reato.

L’incidente probatorio si è concluso ieri mattina di fronte al giudice per le indagini preliminari, Silvia Palmas, proprio con la deposizione dell’ingegnere che ha anche risposto al fuoco incrociato di domande arrivate dall’accusa, dalla difesa e dagli avvocati di parte civile Gianfranco Sollai e Cecilia Fa’, che tutelano i titolari delle aziende danneggiate dal fuoco e l’amministrazione comunale. Gli atti tornano ora al pubblico ministero che deciderà se chiudere l’inchiesta o dare vita a nuovi atti d’indagine.

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