La Nuova Sardegna

Oristano

Tsunami di colori e gente per il Sabato delle cantine

di Alessandro Farina
Tsunami di colori e gente per il Sabato delle cantine

A Bosa decine di migliaia di persone hanno animato i vicoli del quartiere Sa Costa Oggi maschere in libertà ma si attende il clou domani, con S’Attittidu e Giolzi

08 febbraio 2016
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BOSA. Successo di maschere e pubblico per il Sabato delle cantine, manifestazione inserita all’interno degli eventi del Karrasegare ‘Osincu organizzata dalla omonima associazione in collaborazione con Pro loco, la Consulta Giovanile ed il patrocinio del Comune. Prosegue con più di una soddisfazione l’onda lunga della peculiare kermesse in salsa bosana, forte di un radicamento culturale ed etnico che vanta secoli di storia, pur rimanendo fedele alle linee di una festa popolare. Povera di contributi organizzativi, quanto sempre ricca di inventiva, partecipazione e coinvolgimento. Come per “Gioggia Laldaggiolu,” che solo con la partecipazione di bambini e ragazzi delle scuole arriva a mobilitare circa settecento “questuanti” nell’edizione 2016, a sette giorni esatti dal giovedì grasso. Come la sfilata, ma il termine è riduttivo, di Gioggia de Karrasegare, a cui hanno partecipato decine di carri e oltre un migliaio di maschere. Fino alla festa delle cantine, tra sabato e domenica di Carnevale, che ancora una volta tocca picchi notevoli di afflusso. Uno tsunami di colori e allegria che riporta il sorriso sulle labbra di diversi operatori, in uno dei mesi di minore appetito turistico. Karrasegare su cui ancora c’è da lavorare in termini di marketing e organizzazione quello di Bosa, sempre tenendo conto però che il cuore dell’evento è e resta l’apprezzata inventiva di gruppo o personale, la spontaneità degli “attori” in campo e soprattutto quell’indole locale portata ad accogliere e coinvolgere tutti. Novità dell’edizione 2016 della festa fra le mura antiche di Sa Costa sabato notte (le foto sono di Carmen Ibba) l’assenza di un palco di riferimento, come nella trascorsa edizione. Soluzione ha sollevato qualche iniziale perplessità, ma che si è rivelata però una mossa vincente, considerato che orchestrine e punti musica sono stati disposti in vari angoli dell’ampio percorso. Risultato: la parte bassa di Sa Costa è stata presa letteralmente d’assalto dal tramonto all’alba, nelle lunghe e strette stradine in acciottolato che si articolano tra via Carmine ed il Corso Vittorio Emanuele. Con il centro storico che assume ancora una volta, come un tempo, il fulcro logistico del Karrasegare ‘Osincu. Un risultato che sembrava insperato solo una decina di anni fa, quando pantomime e parodie si giocavano principalmente nell’ampio viale Giovanni XXIII, mentre oggi finalmente le maschere, moderne e tradizionali, tornano a calcare il basalto del Corso, Piazza Fontana e nel Sabato delle cantine le vie di Sa Costa. In attesa della grande e popolare giornata di domani, quando le rive del Temo saranno assediate dalle maschere di S’Attittidu al mattino e Giolzi da sera, fino all’alba del mercoledì delle Ceneri.

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