La Nuova Sardegna

Oristano

Sequestrata nave senza acqua né luce

di Claudio Zoccheddu
Sequestrata nave senza acqua né luce

La Sibirskiy 2112, mercantile russo, è stata bloccata dalla Capitaneria. Condizioni igienico-sanitarie pessime

08 febbraio 2016
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ORISTANO. Le condizioni sono quelle delle tante carrette del mare che trasportano migranti da una parte all’altra del Mediterraneo. La Sibirskiy 2112, però, è una nave mercantile di 129 metri battente bandiera russa che trasporta polpe di barbabietola in pellets, ovvero mangime per animali. Anche se sarebbe meglio dire che il mercantile trasportava mangime perché da ieri è sotto sequestro nel porto di Oristano, ormeggiata a una banchina. L’ordine è arrivato sabato sera dal comandante della Capitaneria di porto, il capitano di fregata Erminio Di Nardo, dopo un controllo sulle condizioni igieniche e sanitarie a bordo del mercantile. Un esame che ha lasciato a bocca aperta i marinai della Capitaneria. Nella nave è stata riscontrata una grave carenza d’acqua potabile mentre gli alloggi dei membri dell’equipaggio, tutti russi e ucraini, erano organizzati alla bell’e meglio, a volte in aree non idonee.

Dell’impianto docce della Sibirskiy 2112 ne funziona solo una, perlopiù non raggiunta dall’acqua calda. E proprio l’assenza di acqua calda è una costante che si ripete nei settori che ospitano le cabine dei marinai, dove mancano addirittura i materassi da stendere sulle reti. Durante l’ispezione, è saltato fuori che uno dei marinai occupava stabilmente il locale che sarebbe dovuto essere adibito a infermeria, proprio a causa delle condizioni di camerate non più adatte a ospitare gli alloggi.

La nave russa ha mostrato gravi carenze anche sotto il punto di vista degli impianti elettrici: interruttori assenti, cavi scoperti e un altissimo rischio di incorrere in un shock elettrico. Il sequestro è scattato subito dopo l’ispezione, come impongono le norme che regolano il “Port state control”, un capitolo del Memorandum di Parigi che dispone in controlli statali nei porto di approdo.

«Le attività che controllano e salvaguardano le condizioni igieniche e di vita e lavoro a bordo sono un pilastro fondamentale del lavoro della Capitaneria di porto – ha dichiarato il capitano di fregata Erminio Di Nardo –, che viene svolto dai nuclei Port state control, composti da personale specializzato formato proprio per valutare attentamente i casi come quello della nave». Il mercantile russo non potrà abbandonare il Porto di Oristano e rimarrà ormeggiato alla banchina fino a quando non verranno colmate le carenze rilevate dalla Capitaneria che offrirà il nulla osta per riprendere il viaggio solo quando un ulteriore sopralluogo verificherà come siano state ripristinate le tante irregolarità riscontrate prima del sequestro.

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