La Nuova Sardegna

Oristano

La Regione snobba le radio locali A Terralba incontro e proteste

La Regione snobba le radio locali A Terralba incontro e proteste

TERRALBA. La Regione vede solo la Tv. Questa è l'accusa di circa 50 emittenti radiofoniche sarde, che si sentono abbandonate e trattate come mezzi di comunicazione di serie B. Da i qualche giorno in...

22 novembre 2015
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TERRALBA. La Regione vede solo la Tv. Questa è l'accusa di circa 50 emittenti radiofoniche sarde, che si sentono abbandonate e trattate come mezzi di comunicazione di serie B. Da i qualche giorno in diverse stazioni radio regionali sta girando infatti uno spot, creato dai proprietari e dai lavoratori delle emittenti, che denuncia questo malessere e punta il dito contro la Regione, accusata di voler far morire il panorama radiofonico sardo. «I nostri politici hanno occhi per vedere, ma non orecchie per sentire. In Sardegna, ci sono oltre 50 emittenti radiofoniche che danno lavoro a più di 300 persone e parlano quotidianamente con oltre un milione di sardi. Siamo la vostra voce e per questo non ci lasceremo spegnere». Questo il testo dello spot che sta andando in onda su tutti i palinsesti radiofonici. L'accusa principale è quella di aver concesso ben 2 milioni e 400mila euro alle Tv regionali senza dare alle radio neppure uno spicciolo. È rimasto solo il contentino del bando per la programmazione in lingua sarda, con appena 100 mila euro di budget. «Non vogliamo essere figli di un dio minore, anche noi abbiamo un'importantissima funzione sociale e posti di lavoro da tutelare, perché invece siamo trattati in modo diverso dalle televisioni? – . dicono i rappresentanti delle radio che qualche giorno fa si sono riuniti a Terralba –. E perché la legge 3/2015 ci taglia fuori dal panorama dei mezzi di comunicazione isolani?». Ma la questione non riguarda solo i finanziamenti assegnati ad alcuni mezzi di comunicazione e non ad altri, ma anche il riconoscimento di una funzione comunicativa: «Perché la Regione non sfrutta la nostra forza e presenza nel territorio per fare la propria comunicazione istituzionale? Vogliamo opportunità lavorative, perché ad esempio la campagna di comunicazione antincendio non è stata più assegnata alle radio? E questo non è l'unico ambito in cui potremmo svolgere un servizio utile alle istituzioni» spiegano i lavoratori delle radio. Lo spot di rivendicazione sta andando in onda in tante emittenti: radio Cuore, radio X, radio Sintony, radio Studio 2000, radio Studio 2000 vintage, radio Latte e miele, radio Macomer centrale, radio Del golfo, radio Luna, radio Zero, ecc. Anche l'Assostampa, sindacato dei giornalisti, si è espresso in favore delle emittenti radiofoniche: «Le radio sarde sono molte, coraggiose e preziose per il pluralismo. Eppure sono lasciate sole, tanto nel loro impegno per informare i sardi quanto nella lotta per non sacrificare posti di lavoro. La Regione, che ha destinato a questo settore un ventiquattresimo di quanto sta dando alle Tv locali, ha il dovere democratico di intervenire. L’Assostampa è accanto alle radio sarde: non vogliamo vivere in un’isola silenziosa».(c.d.)

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