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Vernaccia, si rinnova il rito della spillatura

TRAMATZA. Ormai sono nove anni di “spiseddadura”. Era il 2007 quando l’azienda della famiglia Orro aveva deciso di aprire le porte di casa per mostrare la spillatura del Vernaccia di Oristano, un’art...

14 novembre 2015
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TRAMATZA. Ormai sono nove anni di “spiseddadura”. Era il 2007 quando l’azienda della famiglia Orro aveva deciso di aprire le porte di casa per mostrare la spillatura del Vernaccia di Oristano, un’arte eseguita secondo la tradizione dei vinificatori. L’appuntamento è quindi fissato per sabato 5 dicembre in un intervallo di tempo compreso tra le 18 e le 24. Al centro della scena, ovviamente, ci sarà il vino più famoso del panorama enologico oristanese: il vernaccia. «Come già nelle precedenti edizioni, a partire da quella del 2007 che era stata allestita anche per festeggiare l'inaugurazione dell'azienda», spiegano dalla cantina di Tramatza, «anche l’appuntamento di dicembre nasce per rinnovare il rito tradizionale della spillatura in cui veniva utilizzato una porzione di canna sapientemente selezionata, su piseddu, che poi si inseriva in appositi fori praticati nelle botti da cui veniva spillato il vino. La proposta di “Sa Spiseddadura” è anche, e soprattutto, un’occasione di conoscenza della cultura rurale, di circolazione del sapere degli anziani, di contatto tra i giovani del territorio». I visitatori, oltre a prendere parte al rito dello “spiseddai” potranno appassionarsi alla musica hard blues dei King Howl e dialogare con Pierpaolo Fadda e Simone Riggio, rispettivamente direttore editoriale e art-director di “Antas”, una rivista bimestrale dedicata alla cultura sarda. Spazio anche alle opere di Roberto Ziranu, artista del ferro di Orani, e alle immagini di Gianfranco Casu, fotografo di Oristano.

Il palato, infine, potrà essere soddisfatto anche dallo “street food” di qualità, preparato con i prodotti di eccellenza del territorio da Riccardo Porceddu, chef della “Antica Dimora del Gruccione”, l’albergo diffuso di Santu Lussurgiu. (c.z.)

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