La Nuova Sardegna

Oristano

La difesa: «Non responsabili»

«È vero che la prescrizione è molto vicina, ma noi puntiamo ad ottenere l’assoluzione piena», dice l’avvocato difensore Gianfranco Siuni. Al termine del processo di primo grado, la difesa continua a...

10 novembre 2015
1 MINUTI DI LETTURA





«È vero che la prescrizione è molto vicina, ma noi puntiamo ad ottenere l’assoluzione piena», dice l’avvocato difensore Gianfranco Siuni. Al termine del processo di primo grado, la difesa continua a ribadire l’estraneità dei propri assistiti all’incendio del 23 luglio 2009. »Abbiamo esposto al giudice tutti i nostri dubbi, ma non li ha fatti propri», prosegue il legale. Nessun dubbio sul fatto che i fratelli Demelas avessero dato fuoco a del materiale cartaceo, ma questo aviene alle sette del mattino. Dopo di che vanno al lavoro e il rogo si scatenerà soltanto attorno all’una del pomeriggio. Secondo la difesa, passano quindi troppe ore per ipotizzare un nesso tra l’operazione di bruciare la carta e l’incendio che avrebbe mandato in cenere 2.500 ettari di bosco e macchia. Tanto più che la carta viene bruciata all’interno del capannone, piuttosto distante dal luogo in cui partono le fiamme. E poi ci sono diversi operai che, per tutta la mattina, entrano nel capannone: nessuno nota del fumo. (e.c.)

Video

Raggiunto l'accordo per la Giunta, Alessandra Todde: «I nomi degli assessori subito dopo Pasqua»

Le nostre iniziative