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Amianto in via Olbia, ordinanza del sindaco

di Michela Cuccu
Amianto in via Olbia, ordinanza del sindaco

ORISTANO. Il sindaco interviene per dare un’accelerata alla bonifica dall’amianto dell’ex sede dell’Isola. Nei giorni scorsi, infatti, Guido Tendas ha firmato l’ordinanza che impone alla Regione il...

27 ottobre 2015
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ORISTANO. Il sindaco interviene per dare un’accelerata alla bonifica dall’amianto dell’ex sede dell’Isola. Nei giorni scorsi, infatti, Guido Tendas ha firmato l’ordinanza che impone alla Regione il ripristino dei luoghi e la rimozione e bonifica dai manufatti di eternit, soprattuto lastroni di copertura dei capannoni, ancora presenti nella struttura. Era stata un’indagine della Procura della Repubblica ha far porre i sigilli all’ex laboratorio di ceramica di via Olbia, da decenni abbandonato. La struttura, d proprietà della Regione, a seguito di un sopralluogo degli agenti del nucleo di polizia giudiziaria presso il Tribunale di Oristano si era rivelata un’autentica bomba ecologica, dove, fra le erbacce e i ruderi, ovvero, quel che rimane di quella che un tempo era la fucina vera e propria della ceramica artistica oristanese, è stata scoperta un’enorme quantità di rifiuti altamente pericolosi. Il rapporto della polizia giudiziaria, che avevano fatto dei campionamenti di materiale, successivamente fatto analizzare in laboratorio, avevano determinato, il 21 settembre scorso, un provvedimento di sequestro dell’intero stabile, emesso dal giudice per le indagini preliminari Annie Cecile Pinello. Non c’era solo eternit all’interno di quei capannoni che si trovano in uno dei quartieri più popolosi della città, il Sacro Cuore, ma anche, il ferro di automobili, elettrodomestici fuori uso, vecchi computer e i macchinari che fino a qualche decina di anni fa venivano utilizzati per realizzare la ceramica artistica, diventati invece, dopo tanto abbandono, una vera e propria minaccia per la salute dei cittadini. Il sospetto è che una volta abbandonato, lo stabile fosse diventato una sorta di deposito, ovviamente non autorizzato, dove buttare ogni sorta di rifiuto. Sulla vicenda la magistratura oristanese ha anche aperto un fascicolo contro ignoti. Spetterebbe all’assessorato regionale agli Enti locali, provvedere ora alla bonifica, con costi che, secondo una stima parziale, dovrebbero aggirarsi attorno ai 50mila euro.

Nei giorni scorsi sulla questione era intervenuta nuovamente l’Associazione ex esposti amianto, dalla cui segnalazione, il 15 aprile scorso, erano scattate le indagini che hanno portato a scoprire il deposito di materiali pericolosi. Il presidente dell’associazione, Giampaolo Lilliu, aveva scritto all’assessorato regionale agli Enti locali, sollecitando l’avvio della bonifica del deposito abbandonato, sottolineando l’estrema pericolosità del sito che si trova in pieno centro abitato. Ora l’ordinanza del sindaco Guido Tendas potrebbe avere come risultati un’accelerazione dei tempi e permettere così la tanto attesa bonifica dello stabile.

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