Il miele più buono d'Italia è di un apicoltore di Terralba
Paolo Serra in un mese ha ottenuto numerosi premi in prestigiosi concorsi. «Fondamentali l'ambiente sano e la salute delle api»
TERRALBA. Il miele più buono d’italia si gusta a Terralba. L’apicultore Paolo Serra ha fatto incetta di riconoscimenti. In un mese ha ottenuto diversi premi in prestigiosi concorsi regionali e internazionali per i suoi mieli di altissima qualità. Un vanto per il suo lavoro e anche per la cittadina che può fregiarsi di un prodotto alimentare dalle caratteristiche di alto livello.
Sabato 24 Paolo Serra era a Piacenza, per una manifestazione legata all’Expo in cui sono stati offerti alla degustazione i migliori mieli di millefiori di tutta Italia. Ciascuna regione era rappresentata e per la Sardegna c’era proprio l’apicultore terralbese.
L’attribuzione del riconoscimento di migliore millefiori in Sardegna gli è stata data durante il concorso “Tre gocce d’oro 2015”, prestigiosa competizione organizzata dall’Osservatorio nazionale del Miele a Castel San Pietro Terme, dove hanno gareggiato 813 mieli, analizzati da tre diversi laboratori, sottoposti ad analisi sensoriale da parte di settanta esperti iscritti all’albo nazionale e riuniti in dodici giurie.
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Ma non si tratta dell’unico premio ottenuto: sempre al concorso Tre gocce d’oro Paolo Serra ha ottenuto il primo posto per il miglior miele d’asfodelo, realizzato nei monti del Gennargentu a più di mille metri d’altezza; due gocce d’oro per il miele millefiori, realizzato nelle campagne della Costa Verde di Arbus, e una goccia d’oro per il miele d’eucalipto.
«Al concorso internazionale Roberto Franci che si è tenuto a Montalcino ho ottenuto il primo posto ancora per il miele di eucalipto e a Montevecchio quest’estate al concorso regionale organizzato dalla Pro Loco di Guspini ho ottenuto un attestato di qualità per il miele d’asfodelo realizzato nelle campagne di Uras – spiega Paolo Serra –. Sono contentissimo di questi premi che riconoscono il valore del nostro lavoro e poi la vittoria alle tre gocce d’oro è il massimo a cui un apicultore può aspirare».
La bontà e la qualità del miele gli sono riconosciute in primis dai consumatori. «Per fortuna ho tanti clienti che apprezzano il nostro miele. Finché la qualità e la purezza dell’ambiente continueranno a consentire una vita serena per le nostre api potrò dire che il nostro lavoro non subirà scossoni. La presenza e la salute delle api rappresentano innanzitutto un attestato della salute dell’ambiente». (c.d.)