La Nuova Sardegna

Oristano

La bolletta è astronomica, ma è Abbanoa a sbagliare

di Enrico Carta
La bolletta è astronomica, ma è Abbanoa a sbagliare

Il gestore del servizio idrico chiedeva 8.544 euro a una famiglia di Baratili Errato il calcolo sul consumo di tre mesi. Il giudice ordina: «Niente slaccio»

11 ottobre 2015
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ORISTANO. Bolletta astronomica, ma solo perché il gigante Abbanoa è caduto in fallo. Così viene sconfitto in tribunale, non dai colpi di fionda del Davide di turno ovvero un utente a cui aveva recapitato una bolletta da 8.544 euro, di cui oltre seimila per il consumo di acqua di poco più di tre mesi, ma dall’ordinanza del giudice della sezione civile Antonio Angioi. C’era qualcosa che non andava in quella bolletta davvero esagerata per una casa in cui abitano due persone e che, per quanta sete avessero e per quante esigenze igieniche soddisfacessero, mai avrebbero potuto consumare quella valanga di acqua.

Il pronunciamento cancella la bolletta astronomica e riporta la verità su una vicenda che farebbe sorridere se non avesse spaventato e creato anche qualche metro cubo virtuale di rabbia nella signora Eligia Enna, originaria di Riola Sardo e residente a Baratili San Pietro da diverso tempo, proprio in quella casa dove Abbanoa aveva registrato quei consumi da capogiro.

La matematica non è un’opinione e proprio i calcoli precisi sono venuti in soccorso della signora, che prima aveva ottenuto dal giudice la sospensione del provvedimento di slaccio dell’acqua e che ora ha visto trionfare le proprie ragioni in questa prima fase della battaglia che si conclude con l’ordinanza che vieta lo slaccio dell’utenza per morosità. Eppure, da subito, l’utente aveva provato a spiegare al gestore della rete idrica che qualche errore doveva esso averlo commesso. Alla famiglia veniva contestato il consumo di 3.430 metri cubi d’acqua in meno di quattro mesi.

L’impianto idrico risalente agli anni ’80, poteva infatti erogare al massimo quattro litri d’acqua al minuto e, pertanto, un consumo del genere si sarebbe potuto avere solo erogando ininterrottamente acqua per 6 ore e 40 minuti giornalieri per 577 giorni complessivi. Secondo i dati contenuti nella fattura, Abbanoa aveva calcolato un consumo di 2.506 metri cubi in 108 giorni con una media giornaliera di 23,203, corrispondente ad un flusso continuo di sedici litri al minuto. Peccato che le tubature ne potessero erogare al massimo quattro.

E allora si è andati in tribunale. L’avvocato Maria Luisa Enna ha esposto le ragioni più che evidenti, anzi matematiche, e la bolletta pazza è diventata lettera morta.

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