La Nuova Sardegna

Oristano

magomadas

Enologi, viticoltori e contadini in onda a “I signori del vino”

Enologi, viticoltori e contadini in onda a “I signori del vino”

MAGOMADAS. Ci sono anche l’esperto enologo Angelo Angioi ed il novantenne viticultore Giovannino Sale fra i protagonisti di una delle puntate di “I signori del vino.” Programma nelle prossime...

06 ottobre 2015
2 MINUTI DI LETTURA





MAGOMADAS. Ci sono anche l’esperto enologo Angelo Angioi ed il novantenne viticultore Giovannino Sale fra i protagonisti di una delle puntate di “I signori del vino.” Programma nelle prossime settimane in onda sulla seconda rete della Rai, con le troupe a girare nei giorni scorsi in Sardegna.

Magomadas compresa, racconta l’enogastronomo Gilberto Arru, che ha dato una notevole mano alla redazione nello scegliere i percorsi da visitare nell’isola, sughero di Gallura compreso, e nell’elaborazione della scaletta.

«La prima serie del programma, lo scorso anno, ha avuto un grande successo. In questa seconda serie la redazione ha voluto dare una panoramica della realtà della Sardegna, con riguardo soprattutto alle persone che hanno caratterizzato la storia di viticultura ed enologia, e alla realtà socio economica dei territori visitati», spiega Arru.

Tra le immagini e interviste agli esperti delle cantine Argiolas, di quelle Sella & Mosca e di altre del territorio, compreso uno sguardo sulla realtà della Malvasia vista da Magomadas, uno dei comuni della Planargia dove da secoli si coltiva il prezioso vitigno. «Nei giorni scorsi erano presenti in paese il direttore del Tg2 Marcello Masi ed il vice direttore Rocco Tolfa, che hanno intervistato Angelo Angioi e Giovannino Sale», racconta l’enogastronomo di Magomadas. Insomma la Malvasia di Bosa avrà presto un nuovo scenario mediatico, visto attraverso gli occhi di chi conosce tecnicamente la materia o, come il novantenne Giovannino Sale, ne incarna anche la memoria storica. Mentre sul futuro della Malvasia, argomento sempre d’attualità «Credo siamo ancora in una fase di riordino mentale e organizzativo», afferma Gilberto Arru. «Si stanno facendo tante cose, ma scollegate tra loro e spesso con finalità legate a sagre e feste. Il che non porta bene per un vino che meriterebbe più rispetto. Coinvolgendo magari gli specialisti, che hanno a cuore e ricercano le specificità enologiche di alta qualità».

L’enologo conferma che la scelta vincente è puntare maggiormente alla qualità degli ospiti, piuttosto che a grandi numeri. «Noi abbiamo qualità, ma non grandi numeri per produzione. Senza contare che il vino è solo una conseguenza della comunicazione, del racconto del territorio, che noi dobbiamo ancora intraprendere». In quest’ambito Arru è già impegnato, a partire dall’organizzazione di una manifestazione in programma a Sassari il 17 e 18 ottobre.

Il tema dell’iniziativa è “Le vie della Malvasia”, dove l’enologo presenterà il mondo delle malvasie e le malvasie del mondo. «Per promuovere la Malvasia occorre spostare il palcoscenico dalla zona di produzione a quelle dove c’è interesse a per un mondo enologico di lungo corso», il messaggio lanciato da Magomadas. (al.fa.)

La Sanità malata

Il buco nero dei medici di famiglia: in Sardegna ci sono 544 sedi vacanti

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative