La Nuova Sardegna

Oristano

Bosa, ricarica il cellulare con 500 euro anziché 10: odissea per riavere i soldi

di Alessandro Farina
Salvatore Ruggiu e il carteggio con la compagnia telefonica
Salvatore Ruggiu e il carteggio con la compagnia telefonica

L’errore di un pensionato e i successivi rapporti con l'operatore telefonico: «Personale delle Poste gentilissimo», ma per il rimborso previsto in 90 giorni ne passeranno 150

26 settembre 2015
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BOSA. Sbaglia una ricarica telefonica, che anziché da dieci euro si trasforma in 504 euro, e l’iter intrapreso da un pensionato di Bosa per ottenere il riaccredito della somma sul proprio conto diventa una corsa a ostacoli, non ancora conclusasi dopo mesi di solleciti.

Questa la disavventura di un settantenne della città del Temo, che sta letteralmente sudando le fatidiche sette camicie per risolvere una situazione che, questa la previsione all’inizio, avrebbe dovuto chiudersi entro novanta giorni.

A raccontare quanto accaduto Salvatore Ruggiu, che l’undici aprile del 2015 digita per errore nel sistema che dal cellulare permette di ricaricare il credito telefonico la somma di 504 euro, al posto dei dieci che aveva intenzione di spendere, considerato l’uso moderato dell’apparecchio. Una svista, o forse un passaggio interpretato male nella digitazione sul cellulare, le ipotesi.

Fatto sta che quando Salvatore Ruggiu si accorge di quanto accaduto si reca al locale ufficio postale di Bosa solo a qualche giorno dalla ricarica, l’operatore è PosteMobile, e chiede come annullare il tutto e procedere al rimborso. «Il personale, sempre gentile ed efficiente, chiama il call center dell’operatore telefonico e mi viene detto che sarei stato rimborsato entro novanta giorni» . Il tempo passa ma la scadenza «Prevista per il 23 luglio» precisa il pensionato, viene abbondantemente superata.

L’otto agosto quindi Salvatore Ruggiu torna all’ufficio postale di Bosa «Che inoltra a PosteMobile un primo sollecito. Passano quattro o cinque giorni e dalla sim del cellulare vengono stornati i 504 euro di credito, che però non vengono riaccreditati sul mio conto alle Poste». Tornato all’ufficio di Bosa al pensionato viene consigliato di aspettare qualche giorno. Trascorre così agosto e parte del mese successivo.

«Il dieci settembre sono tornato all’ufficio di Bosa, da cui è subito partito un secondo sollecito», riferisce quindi Ruggiu. Di qualche ora fa le ultime comunicazioni. «Mio figlio ha parlato con il call center dell’operatore telefonico. Gli è stato risposto che il bonifico è stato predisposto l’undici settembre, ma ci vogliono trenta giorni prima che la somma venga accreditata».

Insomma bisognerà aspettare ottobre, prima che i 504 euro tornino nella disponibilità di Salvatore Ruggiu. Che si chiede «Ma è normale una procedura di questo genere? Perché hanno stornato i soldi della ricarica del cellulare e non hanno accreditato, dallo stesso conto da cui erano stati prelevati, identica somma? E se il primo termine era di novanta giorni perché siamo arrivati praticamente a 150 giorni?»

Domande per ora senza risposta. «Ringrazio gli operatori delle Poste di Bosa, sempre gentili e solerti. Ma se la somma non tornerà nella mia disponibilità nei prossimi giorni sarò costretto ad agire nelle sedi opportune» conclude Salvatore Ruggiu.

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