La Nuova Sardegna

Oristano

Strade dell’Ottocento e con troppi lavori rimasti incompiuti

di Alessandro Farina

Bosa, inadeguate tutte le principali arterie della Planargia Diversi interventi programmati sin dagli anni Ottanta

25 settembre 2015
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BOSA. All’apice delle preoccupazioni c’è ovviamente la sicurezza, ma le difficoltà sulla rete viaria che mette in collegamento la fascia centro occidentale dell’isola con porti, aeroporti, centri nodali dei servizi sanitari e al cittadino, sono strategiche anche per una seria pianificazione del turismo. Questo è l’unico forte pilastro di sostegno dell’economia locale, dopo il crollo di settori per secoli trainanti come agricoltura, pesca, artigianato, in particolare quello legato all’edilizia.

A dare uno sguardo alla situazione generale ancora nel 2015 appaiono infatti ben poche le fonti di soddisfazione in tema di strisce d’asfalto al passo con i tempi. La provinciale 49, litoranea Bosa-Alghero e quindi nodo di collegamento con l’aeroporto di Fertilia, necessita da tempo di interventi di messa in sicurezza. Per questi c’è in ballo un finanziamento da oltre un milione di euro affidato dalla Regione prima alla provincia di Nuoro e poi a quella di Oristano, nel cassetto dal 2004 e che attende ancora la fine dell’iter d’appalto non ancora arrivato alla fase di inizio lavori. Ancora sul fronte delle provinciali resta chiuso il tratto di Pessighette dell’arteria che permette dalla Planargia, via Modolo, di raggiungere il bivio della statale 129 bis o le campagne verso Abba Mala e quindi la Turas-Bosa Marina in direzione Ovest. Alcuni mesi fa un masso di grandi dimensioni è rotolato dal ripido pendio del colle che costeggia l’arteria rischiando di finire nella camera da letto di due pensionati.

In Planargia e nel Montiferru si attende ancora l’apertura della bretella di collegamento tra Sennariolo ed i rettilinei verso Santa Caterina, sulla statale 292. Un progetto che parte più di trent’anni fa e che dovrebbe finalmente vedere la luce fra qualche mese, permettendo di evitare una quindicina di chilometri dal percorso tortuoso, nel tratto fra Sennariolo e Cuglieri e da qui verso le borgate marine e l’oristanese, salvo ulteriori stop amministrativi. Discorso a parte merita la Trasversale Sarda, la statale 129bis che permette da Bosa di raggiungere il bivio in direzione Strada Statale 131 e la Macomer-Nuoro. La circonvallazione di Sindia infatti è stata chiusa oltre un anno fa. La provincia di Nuoro, che ha realizzato l’opera, ha messo in campo 300mila euro per i lavori a breve termine, e la Regione previsto un finanziamento di 2,5 milioni per una definitiva sistemazione, ma il traffico è ancora oggi costretto ad affrontare il vecchio tratto di strada e ad attraversare l’abitato di Sindia. Tutto tace poi sull’adeguamento del tratto fra Suni e Bosa. Il Cipe negli anni ’80 aveva stanziato vari miliardi di lire. Fondi non sufficienti però. L’Anas aveva deciso di destinare alla rettifica del tracciato fra Suni e la zona industriale di Pe ‘e Caddu, ma di cui si è persa traccia, mentre il tracciato resta quello di fine secolo. Da non dimenticare la strozzatura dei ponti ferroviari a qualche centinaio di metri dallo svincolo per la vecchia 131, in direzione Macomer, che ancora oggi crea problemi quando si incrociano due veicoli pesanti, o durante le nevicate invernali. Fra le altre opere di vecchia data e corposo finanziamento c’è poi da ricordare la realizzazione della circonvallazione di Tresnuraghes, sulla statale 292, ancora sulla carta e che permetterebbe di evitare l’attraversamento dello stretto imbuto della via Roma, al centro del paese.

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