La Nuova Sardegna

Oristano

IMMIGRAZIONE

Migrante pakistano con venti identità fasulle arrestato a Oristano

Un barcone di migranti nel mare Mediterraneo
Un barcone di migranti nel mare Mediterraneo

Deve scontare una pena di sei mesi e venti giorni inflitta dal tribunale di Modena

02 settembre 2015
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ORISTANO. Pochi giorni fa era stato raccolto dalla nave norvegese Siem Pilot nel mare di fronte alle coste libiche. E' uno dei tanti migranti che raggiungono l'Europa in queste settimane, ma appena toccato il suolo italiano, U.I, pakistano classe 1990, è finito in carcere per scontare una condanna che aveva precedentemente subito.

U.I. è uno dei 59 migranti che aveva trovato accoglienza in una struttura ricettiva della provincia di Oristano. La sua permanenza proseguirà ora nel carcere di Massama, dov'è stato rinchiuso per scontare una pena stabilita dal tribunale di Modena in sei mesi e venti giorni.

Tra il 2007 e il 2011, da clandestino, nel tentativo di sfuggire all’inevitabile provvedimento di espulsione, aveva fornito alle forze dell’ordine oltre venti identità personali differenti e ovviamente tutte false. Una volta rimpatriato aveva nuovamente cambiato identità, sperando in  un provvedimento che gli consentisse l'accesso in Europa da rifugiato politico. A tradirlo sono state però le impronte digitali. Gli specialisti del Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica e dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Oristano l'hanno infatti smascherato in pochissimo tempo. A quel punto è intervenuta la Squadra Mobile, diretta dal vice questore aggiunto Dario Mongiovì ed è scattato l'arresto.

E' uno dei tanti servizi che la Polizia di Stato sta mettendo in campo per fare fronte a questa ondata migratoria senza precedenti, come spiega il questore Francesco Di Ruberto. Così si bloccano le persone che non hanno diritto all'asilo politico, la cui azione va a danno dei veri rifugiati politici.

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