La Nuova Sardegna

Oristano

Bosa, il Consiglio in difesa dell’ospedale

Incontro dedicato ai temi della sanità dopo la delibera regionale che rischia di declassare il Mastino

23 agosto 2015
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BOSA. Il tema della sanità, dopo la delibera regionale di luglio sulla riorganizzazione della rete ospedaliera, tornerà tra i banchi di piazza Carmine già mercoledì prossimo. In questi giorni le forze politiche avranno il tempo di esaminare la bozza con le considerazioni e proposte dell’ente locale, avanzate dalla maggioranza, discusse in aula venerdì. Gli stessi indirizzi potrebbero segnare la strada anche di altre assemblee civiche in zona, considerato che nella seduta di Bosa, a cui il sindaco Luigi Mastino aveva invitato gli amministratori locali di Planargia e Montiferru Occidentale, si sono presentati in pochissimi. Aspetto quest’ultimo marcatamente sottolineato con preoccupazione dal consigliere dell’Udc Sergio Obinu. Mentre sul fronte regionale l’assessore competente ha declinato l’invito, inviando un messaggio con dichiarazione di attenzione alle proposte eventualmente emerse, era invece presente il consigliere regionale del Partito dei Sardi Augusto Cherchi. Cherchi ha ribadito alcuni concetti già espressi in una intervista rilasciata nei giorni scorsi al nostro giornale, tracciando i diversi indirizzi del documento approvato dalla giunta regionale a luglio. Rimarcando quindi che «Troveranno certamente margini di rivisitazione nell’iter di approvazione del piano di riassetto degli ospedali alcune importanti questioni. Perché la delibera è aperta al dialogo, e ci sono cose che vanno riviste e corrette», il concetto espresso in sintesi. Con perno su una proposta cardine: e cioè che la Regione ritocchi il principio che stabilisce che una volta istituito l’elisoccorso dal nuovo Areus venga meno l’attuale “disagio” della zona. È proprio la condizione di sede disagiata che permette alla struttura di Bosa, al pari di altre in Sardegna, di mantenere per ora lo status di Ospedale, con Pronto soccorso e reparti di Medicina e Chirurgia. Il Pronto soccorso, al di là dei numeri di accesso annui (tetto minimo 6000 si legge in delibera, franco codici bianchi), che secondo il sindaco Luigi Mastino deve rimanere in capo al Dea del San Francesco di Oristano, una norma peraltro già dettata da precedente legislazione.

Di sanità comunque si riparlerà istituzionalmente mercoledì prossimo. Quando sarà chiaro, dopo il voto che si prospetta all’unanimità, se da Bosa scoccherà nuovamente la scintilla dell’unità sullo strategico tema legato all’ospedale ed al diritto alla salute per i cittadini.(al.fa.)

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