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«Scarcerate Congiu»

«Scarcerate Congiu»

Delitto Murranca, istanza del difensore

28 luglio 2015
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ORISTANO. A tre giorni dall'udienza preliminare per l'omicidio del commerciante di Pompu Antonio Murranca, l'avvocato Giovanni Battista Marras, difensore dell'allevatore di Ruinas Graziano Congiu, ha depositato formale istanza di scarcerazione al tribunale di Oristano. Congiu è in carcere dal 10 febbraio scorso, così come i suoi amici Stefano Murru, 40 anni, e Lorenzo Contu, 52, entrambi di Pompu (difesi il primo dall'avvocato Carlo Figus, il secondo dall'avvocato Michele Ibba). Dopodomani dovranno comparire davanti al Gup Annie Cecile Pinello, ma ieri il legale di Congiu ha chiesto che il suo assistito venga rimesso in libertà.

«È una richiesta conseguente al deposito delle complesse perizie tecniche che questa difesa ha chiesto e che dimostrano come, nel momento in cui viene contestato a Congiu l'omicidio, lui fosse intento a guardare un film». Ovviamente per il difensore la richiesta da formulare al Gup sarà di un proscioglimento totale. «Riteniamo Congiu totalmente estraneo al delitto», ha sottolineato il legale. Una prima richiesta di scarcerazione, rivolta nello scorso febbraio al Gip Silvia Palmas, non era stata accolta.

Difficilmente il tribunale si pronuncerà prima dell'udienza preliminare, che arriva a ridosso della scadenza dei termini di custodia cautelare. L'udienza di giovedì servirà sicuramente per la formalizzazione di altre questioni procedurali, come la costituzione di parte civile dei familiari della vittima assistiti dall'avvocato Gianfranco Siuni. A sostenere l'accusa ci sarà il pubblico ministero Paolo De Falco, il cui obiettivo sembra essere quello di arrivare a un processo nei confronti dei tre arrestati. Che condividono accuse da brivido: omicidio volontario e occultamento di cadavere.

Congiu, Murru e Contu avrebbero ucciso Antonio Murranca, i tre amici accusati di aver ucciso nel settembre scorso Antonio Murranca al rientro da alcuni giorni trascorsi in Gallura, dove l'ambulante era andato a vendere la frutta e la verdura. Proprio a quei soldi avrebbero puntato i tre amici che, dopo averlo ammazzato avrebbero provato a occultare il cadavere, trasportandolo sino a un boschetto nelle campagne di Marrubiu e poi dandogli fuoco assieme al furgone.

Tutto questo sarebbe dovuto servire ad allontanare i sospetti dai tre amici, che però avrebbero commesso una serie di errori che li incastrerebbero. Per gli avvocati difensori Angelo Battista Marras, Carlo Figus e Michele Ibba, gli errori li avrebbe fatti invece la Procura individuando i responsabili sbagliati.

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