La Nuova Sardegna

Oristano

Gli agenti accusano il dirigente

Abbasanta, chiesto l’allontanamento del capo del Reparto prevenzione crimine

16 luglio 2015
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ABBASANTA. Hanno chiesto l'allontanamento del dirigente del Reparto prevenzione crimine, accusato di essere responsabile di diverse violazioni contrattuali e degli accordi decentrati sulla sicurezza, previsti dagli appositi accordi ministeriali. Accuse pesanti, ribadite ieri mattina dei responsabili sindacali che hanno manifestato proprio davanti alla sede del Caip di Abbasanta, dove ha sede proprio il Reparto prevenzione e crimine.

I rappresentanti di tutte le sigle sindacali, Siulp – Sap - Siap - Silp Cgil- Ugl Polizia di Stato - Federazione Uil Polizia – Consap Adp, si sono riuniti in assemblea, insieme agli agenti del reparto, che opera da anni in ausilio delle questure nell'isola.

Il reparto, formato da 75 uomini, che dovrebbe supportare l’attività delle specialità della polizia in Sardegna, sarebbe, secondo l’accusa delle varie sigle sindacali, gestito in modo non rispettoso degli accordi, tanto da mettere a rischio l'incolumità stessa degli agenti.

«Abbiamo più volte a dialogare con il dirigente del reparto, ma ci siamo sempre scontrati contro un muro – ha spiegato Davide Vomiero, segretario provinciale del Siulp di Oristano –. Non si può subordinare la sicurezza dei poliziotti e dei cittadini alle ambizioni di carriere dei dirigenti, questori e funzionari ministeriali. Gli agenti vengono impegnati anche per svolgere i servizi di volante, senza avere gli appositi requisiti e soprattutto i mezzi idonei, mettendo quindi a rischio la loro stessa sicurezza».

Analoga considerazione è stata fatta dal segretario provinciale della Uil: «Non si possono calare dall'alto imposizioni che violano gli accordi sindacali sottoscritti con il Ministero – ha osservato Paolo Cabianca – nel caso specifico il reparto non può essere utilizzato per sostituire il servizio volanti a causa dei buchi dell’organico. Si violano in questo caso gli accordi sulla sicurezza. Come hanno sottolineato i colleghi del sindacato, ad Abbasanta ha prevalso sopratutto la politica di “spot”: quella di piegarsi alle richieste che arrivano dalle questure isolane».

Secondo l’accusa dei sindacati i vertici della polizia hanno dimostrato di essere lontani da una politica di pianificazione e programmazione. una situazione già denunciata a suo tempo dalle Segreterie nazionali a fronte del progetto di rinforzo di questi reparti, sempre promessi, ma in realtà mai attuati. (e.s.)

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