La Nuova Sardegna

Oristano

Locali senza videopoker, pressing sul Comune

di Enrico Carta
Locali senza videopoker, pressing sul Comune

I “bar etici” rilanciano l’idea di fare uno sconto sui tributi a chi non ospita le slot Stavolta l’assessore è possibilista: «Ripristiniamo il fondo da ottomila euro»

02 luglio 2015
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ORISTANO. I “bar etici” esistono già e offrono anche la colazione a sindaco e assessori che vogliano risolvere il problema della ludopatia. Non sono pochi i gestori dei locali oristanesi che hanno detto addio o mai accolto i videopoker e le slot machine. E allora è da questi che riparte il segnale per l’amministrazione comunale alla quale chiedono di rispettare l’impegno preso col voto del consiglio comunale ormai parecchio tempo fa e ai colleghi affinché la categoria si dimostri unita: «Io faccio semplicemente da apripista e faccio il mio invito, certo che gli altri proprietari o gestori di Bar Etici, accoglieranno positivamente la mia idea. Amministrazione comunale, signor sindaco, assessori, perché non decidete di fare la colazione o un pranzo veloce, di prendere un aperitivo o un digestivo, ogni giorno in un bar diverso? Vi renderete conto che l’etica è presente anche ad Oristano».

Potrebbe sembrare una provocazione, in realtà quella che viene lanciata dall’Ex Ma Cafe è qualcosa di più. «È un tentativo di aprire una strada che vorrei fosse seguita da tutti i colleghi – dice Paolo Oggianu, uno dei titolari dell’esercizio di via Michele Pira –. Siamo in tanti a non avere le macchinette perché la nostra è anche una scelta etica». E infatti, anche in giro per i tanti bar del centro storico, ci si accorge che la maggior parte ha scelto di bandire i videopoker dai propri locali o che non li ha mai ospitati.

L’invito verso l’amministrazione comunale si fa quindi pressante, soprattutto sulla scorta di quanto accaduto a Bosa dove il sindaco ha premiato ben quindici esercenti con uno sconto del 10% sui tributi comunali per il suolo pubblico e per la raccolta dei rifiuti. La risposta sta già nella delibera votata dal consiglio comunale, ma soprattutto nelle parole dell’assessore al Bilancio Giuseppina Uda che questa volta si sbilancia: «Ci impegniamo a ripristinare gli ottomila euro previsti dalla mozione, ma, per quanto questa sia eccezionale nello spirito, non ritengo sia la soluzione al gravissimo problema della ludopatia. Il vero disastro è a livello statale attraverso le lotterie e le scommesse autorizzate. Quello di abbassare i tributi rimane comunque un modo immediato per intervenire».

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