La Nuova Sardegna

Oristano

Rogo al deposito Aci per gli investigatori l’origine è dolosa

Le fiamme sono partite da un canneto vicino alla struttura Area irrespirabile per ore a causa dei copertoni bruciati

30 giugno 2015
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ORISTANO. È quasi sicuramente doloso l'incendio che domenica sera ha devastato l'ex deposito dell'Aci tra Oristano e Santa Giusta. Ne sono convinti gli agenti del nucleo investigativo della forestale di Oristano che hanno anche qualche indiziato nel mirino. Le fiamme sono, infatti, partite a ridosso del tratto finale della via Bonn, proprio dietro l'ex deposito, a ridosso dello stagno di Santa Giusta. Una zona invasa dalle erbacce e ricca di canneti. Domenica sera quella zona era inoltre completamente deserta perché le attività industriali e artigianali presenti erano chiuse. Qualcuno avrebbe quindi acceso volontariamente il cerino e innescato le fiamme approfittando anche del vento di maestrale che soffiava proprio in direzione di via Giovanni XXIII°. Favorite dall'erba secca, le fiamme hanno raso al suolo il canneto e si sono propagate proprio in direzione dell'ex deposito dell'Aci e degli altri capannoni presenti, compreso il deposito della società che gestisce nel capoluogo la raccolta dei rifiuti. Il fuoco ha scavalcato facilmente la recinzione ed ha interessato le prime auto accatastate accanto agli alberi. Le fiamme le hanno divorate una dopo l'altra, grazie anche agli pneumatici e all'altro materiale altamente infiammabile. Quando sul posto sono arrivate le squadre antincendio la situazione era decisamente compromessa. La vicinanza dell'ex deposito alla stazione di servizio ha allertato l'intero dispositivo antincendio, tanto che sul posto sono state inviate diverse squadre della forestale e dei vigili del fuoco. La combustione prodotta dal materiale plastico e degli pneumatici ha innescato una colonna di denso fumo nero che ha invaso la parte sud di Oristano e l'intero quartiere di Cuccu 'e Portu. L'enorme nuvola di fumo, visibile a chilometri di distanza, ha reso irrespirabile l'aria per quasi un'ora. La Questura ha bloccato anche la circolazione stradale per evitare possibili incidenti e per favorire le operazioni di intervento delle squadre antincendio. Dopo oltre due ore di duro lavoro e anche con l'ausilio dell'elicottero di stanza a Fenosu sono state spente le fiamme. Ma le operazioni di bonifica sono andate avanti sino a tarda sera. C'era, infatti, il rischio concreto che il rogo potesse riprendersi proprio tra le carcasse di auto. Al termine dell'intervento è stato tracciato un primo bilancio dei danni provocati dal rogo: è stato distrutto dalle fiamme circa un terzo dei veicoli stipati nell'ex deposito. Un accurato sopralluogo è stato effettuato dagli agenti del corpo forestale, proprio alla ricerca di eventuali tracce lasciate dall'incendiario. È stata comunque aperta una indagine che potrebbe avere importanti risvolti anche nelle prossime ore. L'ex deposito dell'Aci, non veniva utilizzato più da diversi anni, il proprietario dell'area, l'imprenditore Salvatore Curreli, aveva infatti trasferito la sua attività di soccorso stradale e deposito di auto usate nella zona industriale. Nel giugno del 2013 era stato posto sotto sequestro dalla magistratura. Le indagini della forestale avevano accertato che l'intera struttura era sprovvista delle autorizzazioni di legge.

Elia Sanna

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