La Nuova Sardegna

Oristano

Pescatori esasperati alla Regione: fateci sparare contro i cormorani

di Claudio Zoccheddu
Pescatori esasperati alla Regione: fateci sparare contro i cormorani

Cabras, i gestori delle lagune lanciano un ultimatum: Coldiretti e UeCoop chiedono gli indennizzi «Perdiamo 6 tonnellate di pesci al giorno, danni elevatissimi». Pronti a marciare su Cagliari

19 giugno 2015
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CABRAS. Uniti nella lotta ai cormorani. I gestori dei compendi ittici dell’oristanese, a cui hanno dato man forte i rappresentanti di Coldiretti e UeCoop, si sono riuniti a Cabras per lanciare un ultimatum alla Regione: «Fateci sparare contro i cormorani». L’alternativa al piombo ha il colore dei soldi: «Indennizzate le nostre perdite». Sono dunque due le vie proposte dai pescatori di Cabras, Santa Giusta, Is Benas e Marceddì e se la Regione dovesse decidere di non autorizzarne nemmeno una, i pescatori occuperanno le piazze: «Quella del consiglio regionale – precisa Francesco Mali, presidente del Consorzio Pontis –, e porteremo con noi le carpe, gli unici pesci che possiamo pescare perché non piacciono ai cormorani». Stefano Carta, rappresentante dei pescatori di Is Benas non ha paura di distribuire etichette: «La Regione è un covo di ambientalisti e per colpa dei politici e dei cormorani anche il 2015 sarà un anno di magra». La mattanza imputata agli uccelli ha numeri impressionanti: «12mila esemplari svernano nelle lagune dell’oristanese e, in media, assumono 500 grammi di pesce al giorno, per un totale di circa 6 tonnellate ogni 24 ore nel periodo compreso tra ottobre e aprile», precisa Marino Illotta, presidente di UeCoop. Un banchetto che intacca le casse dei consorzi: «Il nostro fatturato risente di questo problema», ha confermato Francesco Meli. Le uniche armi in mano ai pescatori, a quanto pare, non funzionano: «Cannoni a salve, reti antiuccello e ultrasuoni non servono a nulla, l’unico deterrente sono i fucili», aggiunge Tonino Muroni, presidente dei pescatori di Santa Giusta che per rendere l’idea racconta un episodio degno degli uccelli assassini immaginati da Alfred Hitchcock: «Con una barca abbiamo puntato uno stormo di cormorani per disturbarne il pasto. Non hanno gradito e hanno ricambiato con un volo in picchiata verso la nostra imbarcazione. Per evitare di essere colpiti ci siamo dovuti chinare». I pescatori si dicono fiaccati dalla lotta contro i gli uccelli e sconfortati dalle promesse non mantenute dalla classe politica: «Di destra o di sinistra non fa alcuna differenza, i consiglieri regionali della provincia proteggono i cormorani e si dimenticano dei pescatori. Ecco perché i 2 milioni di euro stanziati per gli indennizzi sono stati dimezzati», hanno detto i tre presidenti. I responsabili delle associazioni di categoria, invece, provano un salvataggio in zona Cesarini: «La fauna è fuori controllo – spiega Giuseppe Casu di Coldiretti –, serve un piano di contenimento serio. Adesso siamo in ritardo, dunque quella degli indennizzi rimane l’unica via percorribile nel breve periodo ma sia chiara una cosa: i pescatori chiedono di poter lavorare in tranquillità non di essere indennizzati». Una richiesta che verrà ribadita tra un mese a Cagliari, a meno che non venga concesso l’abbattimento controllato degli uccelli.

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