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Zone a rischio alluvione, poche risorse per la sicurezza

SOLARUSSA. Sono 26 i milioni di euro che servono per scongiurare il rischio che l'acqua del Tirso inondi e sommerga strutture pubbliche come il carcere di Massama, l'Istituto Agrario e Alberghiero di...

06 giugno 2015
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SOLARUSSA. Sono 26 i milioni di euro che servono per scongiurare il rischio che l'acqua del Tirso inondi e sommerga strutture pubbliche come il carcere di Massama, l'Istituto Agrario e Alberghiero di Nuraxinieddu, le zone artigianali di Solarussa e Cabras e perfino il nuovo Museo dei Giganti di Mont'e Prama che, secondo il Piano stralcio delle fasce fluviali, ricadono tutte in aree ad alto rischio di inondazione. I soldi li hanno chiesti i sindaci di Oristano, Solarussa, Zerfaliu, Siamaggiore e Cabras all'assessore regionale dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, nel corso di un incontro per presentare il Piano di massima delle opere di mitigazione del rischio idraulico dei territori di competenza sulla riva destra del Tirso. L'assessore però ha spiegato: «Forse si può recuperare qualche cosa sui 40 milioni ancora da programmare per il Por 2014-2020, ma devono bastare a tutta la Sardegna, forse c'è un bando nazionale a settembre, e comunque i tempi non saranno brevissimi, nell'attesa meglio organizzare un buon Piano per la Protezione civile».

Il Piano, che tiene conto anche dell'alluvione che nel 2013 interessò un intero quartiere di Solarussa, prevede in particolare il consolidamento e l'innalzamento dell'argine destro del Tirso, sistemi di captazione e regimazione delle acque. Qualcuno ha paventato anche il pericolo che possa saltare la realizzazione della nuova ala del museo civico di Cabras destinata a ospitare i vecchi e nuovi giganti di Mont'e Prama. Ma il sindaco Cristiano Carrus non è preoccupato: «Abbiamo già tutte le autorizzazioni».

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