La Nuova Sardegna

Oristano

Sette imprese oristanesi tra le prime cento isolane

di Enrico Carta
Sette imprese oristanesi tra le prime cento isolane

L’analisi dell’Ufficio di Statistica della Regione sui bilanci delle aziende sarde In vetta alla classifica provinciale c’è la 3A seguita da Simec e Fratelli Ibba

30 dicembre 2014
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ORISTANO. Le magnifiche sette diventano motivo di orgoglio per la provincia sempre più provata dalla crisi. Non tutto è infatti nero in questi anni in cui l’economia non gira e alcune imprese oristanesi riescono a ad emergere in mezzo al maremoto generale che sta travolgendo diverse frange del settore produttivo. La Regione, nei giorni scorsi, ha pubblicato i risultati del lavoro svolto dal proprio Ufficio di Statistica contenuti nel volume “Le imprese guida in Sardegna”.

È una sorta di mappatura del sistema produttivo economico e finanziario dell’intera Sardegna e comprende le classifiche per fatturato di ciascuna azienda. I bilanci delle imprese sono infatti pubblici e quelli del 2012 sono stati raccolti nel terzo volume con esiti quasi scontati, dove a fare la parte del leone sono aziende che non “abitano” in provincia. Eppure tra le prime cento imprese guida isolane ci sono anche le magnifiche sette, vanto per l’Oristanese. L’inarrivabile Saras con il suo fatturato miliardario non può certo essere il termine di paragone principale, con le altre che invece si piazzano ai primi posti della classifica regionale le “nostre” certo non sfigurano.

Al settimo posto tra l’altro ci sarebbe la Ivi Petrolifera che ha più basi operative ad Oristano dove produce gran parte del suo fatturato. Solo che ha sede legale a Cagliari e quindi non può essere conteggiata come oristanese. E allora per trovare la prima impresa col marchio “doc” di Oristano bisogna scendere più in basso, esattamente sino al 18° posto dove è ben collocata la 3A di Arborea, azienda impegnata nella produzione alimentare – certamente non c’è la necessità di specificarlo –. Il suo fatturato nel 2012 è stato di 126milioni 614mila euro.

Proprio il settore alimentare si dimostra quello che maggiormente traina l’economia oristanese. Su sette aziende presenti nella classifica delle migliori cento, ben quattro appartengono a questo settore produttivo. E non a caso anche la seconda posizione provinciale, 20ª in Sardegna, è occupata dalla Simec che si occupa di granaglie e ha sede al porto industriale a Santa Giusta. Il suo fatturato è stato di 106milioni e 164mila euro. Al 22° posto tra la belle realtà produttive isolane c’è invece una delle regine del commercio all’ingrosso di alimentari e vivande, la F.lli Ibba di Oristano con i suoi 92milioni e 984mila euro di fatturato. La Elcom di Oristano si occupa invece del commercio al Dettaglio di prodotti per uso domestico, ha un fatturato di 46milioni e 786mila euro e si trova al 46° posto assoluto. Al 59° c’è il Pastificio Cellino che a sua volta ha sede al porto industriale e di fatturato conta 33milioni 451mila euro. La regina del mondo dell’impiantistica è invece la Polotermica di Oristano col suo 73° posto in classifica e 26milioni 786mila euro di fatturato. A chiudere la piccola pattuglia delle magnifiche sette c’è un’altra azienda del settore alimentare ed è la Cooperativa Allevatori Ovini (C.A.O.) di Siamanna forte dei suoi 25milioni 665mila euro di fatturato.

Da sette le aziende della provincia si riducono a due nella classifica in cui l’Ufficio di Statistica della Regione ha collocato quelle imprese che sono tra le migliori cento per quanto riguarda il valore aggiunto ovvero il miglioramento registrato nell’andamento economico. Al 23° posto, prima tra le oristanesi, c’è ancora la 3A e al 60° figura invece la Elcom.

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