La Nuova Sardegna

NURACHI. C'è chi a caccia ci va di buon mattino, dove e quando è concesso, portando poi in tavola un succulento pranzetto. Qualcuno, invece, a caccia ci va di notte e di nascosto, scassinando lucchetti e portando via bestie che non sono nemmeno buone da mangiare. Il bottino è stato sottratto all'associazione di tiro con l'arco di Nurachi Annuagras, che ha in gestione i locali della zona del campo sportivo, appena fuori dal paese. Lo spazio è chiuso a chiave e delimitato sul lato di fondo da un canneto. Un tempo lì sorgeva il minigolf, ora invece ci si allena all'aperto al tiro con l'arco. E tra i bersagli previsti dal regolamento, oltre a quelli tondi e ben conosciuti, ci sono anche quelli con le sembianze di animali, più difficili da colpire ma anche più preziosi per chi si diletta con questa disciplina.

All'appello, il 26 pomeriggio, quando alcuni tiratori sono andati al campo di allenamento, mancavano ben quattro figure di animali selvatici. Un cinghiale, un castoro, un daino e una civetta devono avere solleticato le fantasie di qualche cacciatore di frodo che ha ben pensato di farsi il regalo di Natale, portandosele via e portandosi a casa un bottino inutile. Si tratta, infatti, di attrezzatura sportiva specifica, che a poco serve a chi di tiro con l'arco non si diletta e che certamente non fa nemmeno bella figura in giardino. Quello a cui, forse, non ha pensato chi ha giocato il brutto scherzo è che si tratta di un bel guaio per gli associati di Annuagras, che hanno già peraltro denunciato il furto alle autorità. L'attrezzatura, infatti, costa, e gli arcieri di Nurachi, che hanno scelto l’antico nome del loro paese, dovranno far fronte a un danno che si aggira attorno al migliaio di euro.

C. C.