La Nuova Sardegna

Oristano

le reazioni

Politico stimato e rispettato anche dagli avversari

ORISTANO. La malattia gli aveva minato il fisico, soprattutto negli ultimi mesi, ma la mente è sempre stata lucida sino al momento in cui se n'è andato. Portando con se quel suo carattere molto...

22 dicembre 2014
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ORISTANO. La malattia gli aveva minato il fisico, soprattutto negli ultimi mesi, ma la mente è sempre stata lucida sino al momento in cui se n'è andato. Portando con se quel suo carattere molto riservato e umile che lo ha sempre contraddistinto, sia nella vita pubblica che in quella privata.

Lucio Abis lo ricordano tutti così. Sia gli amici che gli avversari storici della vecchia Democrazia cristiana. Negli anni in cui si faceva veramente politica, dove prima c'era il rispetto per la persona e poi veniva il “nemico” da battere dentro l'urna.

Era partito con la sua lambretta da Villaurbana ad aveva percorso le piazze dei paesi di mezza Sardegna per raccogliere i voti che lo portarono anche alla guida della Regione, per arrivare ai vertici della politica economica nazionale.

Gli amici di tante battaglie politiche, ad iniziare da quella per la istituzione della quarta provincia, ieri pomeriggio sono andati a salutarlo nella camera mortuaria del San Martino. Tra i primi Pasquale Onida, Giorgio Gaviano, Sandro Ladu e Mario Puddu. Un altro oristanese che aveva ricoperto, proprio come Lucio Abis, il prestigioso incarico di presidente della giunta regionale. Mario Puddu, è profondamente addolorato e provato da questa scomparsa, quasi non riesce a parlare per la commozione, ma in quelle poche parole che esprime c'è il ricordo di un amico, del politico di razza che difficilmente potrà dimenticare. Uno dei pupilli di Lucio Abis è stato anche Giorgio Gaviano, ex sindaco di Oristano: «È andato via non solo un grande della politica sarda, ma anche un vero amico – ha osservato Giorgio Gaviano –. Con gli amici della vecchia Dc ricordavamo l'uomo che fece nascere questa Provincia e che ci ha lasciato proprio nei giorni in cui le Province vengono cancellate».

Un passaggio che ha rimarcato anche Gianvalerio Sanna: «Avevano iniziato quella lunga battaglia proprio con mio padre Iosè – ha ricordato l'ex presidente della Provincia – Oristano era la periferia di Cagliari è voleva ritagliarsi un ruolo in Sardegna. Senza un personaggio come Lucio Abis forse non ci saremo riusciti». Lo ricorda con le lacrime agli occhi anche Sandro Ladu, ex sindaco: «Ho avuto la fortuna di ricoprire quell'incarico quando Lucio Abis era responsabile del Cipe e sottosegretario al Tesoro – ricorda Sandro Ladu – in quegli anni arrivarono tanti finanziamenti che servirono per costruire scuole, il palazzo di Giustizia e il porto».

In quegli anni gli avversari più aggerriti stavano nel Partito comunista: «Un avversario nobile nel senso culturale e di grande spessore politico – ricorda Carlo Granese, primo vicensidaco del Pci in città –. Ho avuto sempre rispetto per lui, per la sua onestà e per le indubbie capacità. Sia per me che per Lucio Abis, prima veniva l'interesse per le nostre comunità e poi per il partito». Per Piero Spiga, funzionario del Pci, in quegli anni, Lucio Abis, insieme ad Alfredo Torrente e Paolo Pili fu tra i maggiori esponenti della vita politica ed economica dell'isola.(e.s.)

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