La pista ciclabile abbandonata
La struttura che collega la strada per Silì con il centro commerciale è a pezzi
ORISTANO. «La pista ciclabile che collega Porta Nuova con Silì deve essere messa in sicurezza». È la richiesta contenuta in una interpellanza che i consiglieri provinciali del Pd (primo firmatario, Battista Ghisu), hanno presentato nei giorni scorsi, sollecitando un intervento urgente da parte dell'amministrazione provinciale.
La competenza sulla pista, che costeggia l'argine del Tirso, è infatti della Provincia, da qui la richiesta dei consiglieri dell'opposizione «di avviare un progetto immediato per la messa in sicurezza e il rifacimento della pista pedonale e ciclabile logorata e la realizzazione di un nuovo tappeto di usura».
Spiegano i firmatari: «La pista è un collegamento sicuro tra due zone della città e risulta in continuità con la pista che il Comune di Oristano ha realizzato nella strada che porta a Silì. Sono centinaia le persone che ogni giorno utilizzano quel collegamento per svolgere attività fisica durante il giorno e per le passeggiate di molti anziani».
Ora però, servirebbero lavori urgenti per la sistemazione. La pista venne realizzata nel 1990 e collaudata l'anno successivo. «Dopo 22 anni, presenta notevoli criticità - scrivono i firmatari dell'interpellanza - lo strato di bitume superficiale è disgregato e sono evidenti lesioni longitudinali pericolose sia per i pedoni che per i ciclisti. Lesioni che, oltre a costituire un pericolo, in caso di pioggia diventano un problema per la stabilità dell'argine perché le infiltrazioni d'acqua potrebbero causare cedimenti in alcuni punti».
I problemi non finiscono qui: «La percorribilità a piedi, ma anche in bicicletta, non è molto agevole a causa del disfacimento della pavimentazione. Anche le ringhiere di protezione, in parte sono mancanti e danneggiate. Servirebbe inoltre un impianto di illuminazione», scrivono ancora i consiglieri del Partito democratico.
L'interpellanza si conclude con una stima dei c osti sugli interventi proposti: servirebbero infatti fra i 100mila e i 140mila euro.