La Nuova Sardegna

Oristano

Il dono di un benefattore: 2.500 euro per la piazza

di Alessandro Farina

A Bosa lo spiazzo antistante la chiesa del Sacro Cuore sarà presto risistemato Un parrocchiano ha messo a disposizione i fondi per l’acquisto dei materiali

18 dicembre 2014
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BOSA. Nella piazza antistante la chiesa del Sacro Cuore Babbo Natale porta in dono la pietra lavorata da utilizzare per la manutenzione del selciato. Da oggi gli operai del Comune metteranno mano a martelletti, cazzuole e malta per sistemare diversi tratti in basalto, da tempo sconnessi o mancanti. Grazie anche alla generosità di un anonimo, che ha messo a disposizione della parrocchia 2500 euro per acquistare il materiale utile per il maquillage. Un bancale con i lastroni in basalto è già a destinazione, ed un altro sarà presto a Bosa. Pietre che serviranno a ripristinare le parti sconnesse di una piazza che si affaccia sulla più numerosa (per numero di abitanti e fedeli) parrocchia di Bosa. Quella del Sacro Cuore: accessibile, formalmente solo a piedi, da via Parpaglia a sud; con panoramico sguardo verso via Garibaldi ed il castello sul colle di Serravalle, inframezzato da un ancora non definito e completato arco, ad est. Dove il parroco, don Paolino Fancello, ha ingaggiato da mesi una sorta di battaglia di riqualificazione urbanistica. «In diverse parti della piazza, che è di competenza comunale, è saltato il lastricato. Nei giorni scorsi, alla presenza degli amministratori, abbiamo fatto una stima dei lavori necessari a sostituire vari pezzi. Occorreva spendere 2500 euro, messi a disposizione da un parrocchiano per l’acquisto del materiale» rivela il sacerdote. Un gesto di non poco conto, finanziario e altruistico, tanto più in un momento di feroce crisi. Che permetterà di dare un volto più ordinato e gradevole ad un luogo che riveste il ruolo di sagrato della parrocchia. Anche se sul nome del benefattore il sacerdote oppone una vera e propria diga di riservatezza, appellandosi al segreto di Sagrestia e passando ad altro discorso. In particolare quello di dare nuova dignità ad un’area frequentata alla luce del sole da anziani, mamme con bambini, famiglie oltre che dai parrocchiani; ma dall’imbrunire terreno per gruppetti di adolescenti a quanto pare con qualche problema di convivenza civile. Considerata la situazione di arredi e aiuole, a vedere le panchine semidistrutte ed i residui delle cenette, consumate al chiaro di luna, abbandonati nell’erba. «Questioni che ho più volte segnalato, come ad esempio il fatto che sulla piazza, che dovrebbe essere chiusa al traffico, c’è chi scorrazza in moto, o ancora che alcuni lampioni sono spenti da tempo» ricorda il sacerdote, deciso a sistemare telecamere per la videosorveglianza e dissuasori per le due ruote, nell’area di proprietà della parrocchia.

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