La Nuova Sardegna

Oristano

Pompu, i sospettati erano preoccupati per le loro pecore

di Simonetta Selloni
Pompu, i sospettati erano preoccupati per le loro pecore

L’omicidio Murranca: il Gip deve decidere sui tre arrestati Dalle intercettazioni non emerge alcune compassione

14 dicembre 2014
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POMPU. Nemmeno un attimo di pietà, umana pietà per quell’uomo che comunque li aveva aiutati in momenti di difficoltà. Tralasciando la carità cristiana, è di semplicissima pietà umana che i tre presunti assassini di Salvatore Murranca sembrano essere totalmente sprovvisti. Almeno a giudicare dalle intercettazioni ambientali che compongono i tasselli fondamentali del costrutto accusatorio alla base delle ordinanza di carcerazione emesse dal Gip Silvia Palmas nei confronti di Stefano Murru, 39 anni, Graziano Congiu, 30 anni e Lorenzo Contu, 50 anni. Tutti sono accusati di concorso nell’omicidio dell’ambulante di Pompu e nella distruzione del cadavere. Ma nessuno dei tre, colpevole o meno lo dirà l’inchiesta, pronuncia una parola di commiserazione. Anzi. Battutine. «Ci ammanettano», mentre parlavano tra di loro e non pensavano a questa eventualità. E la preoccupazione di qualcuno – Murru e Contu fanno gli allevatori – era altra. «Minchia, se mi arrestano non ho nessuno che mi guarda il gregge». Ecco, questo era il problema, al di là di una baldanza andata via via scemando con l’aumento della pressione delle forze dell’ordine, i carabinieri della Compagnia di Mogoro al comando del capitano Piero Orlando, e quelli del Nucleo investigativo provinciale, coordinati dal capitano Sebastiano Battino.

Eppure, Murranca li aveva aiutati. A qualcuno – Congiu – aveva anche offerto un tetto e un lavoro. Murranca, ucciso e poi bruciato, sembra, a mettere insieme i brandelli di queste conversazioni, un inciampo, un fastidio. Le pecore da accudire, quello sì, era un problema.

All’interrogatorio di garanzia nessuno di loro ha parlato. Nei prossimi giorni il Gip si pronuncerà, sulla necessità delle misure cautelari chieste e ottenute dal magistrato inquirente, il sostituto Paolo De Falco. L’avvocato Angelo Battista Marras, difensore di Congiu, ha chiesto la revoca dell’ordinanza di carcerazione o i domiciliari. Gli altri difensori, Carlo Figus e Serena Contini per Contu, e Cesare Sonis per Murru, attendono di esaminare le carte.

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