La Nuova Sardegna

Oristano

Poligono nell’ex cava La minoranza: ne parli il Consiglio

di Piero Marongiu
Poligono nell’ex cava La minoranza: ne parli il Consiglio

È possibile che la struttura del Capi arrivi a Zenna Uda Intervento del consigliere Rosas e i dubbi degli allevatori

09 dicembre 2014
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BONARCADO. Sulla richiesta inoltrata al Comune dal Direttore del Caip di Abbasanta, con una lettera dello scorso 13 giugno, per ottenere la disponibilità dell’ex cava di “Zenna Uda”, sul rio Tzispiri, per la realizzazione del poligono di tiro, è calato un silenzio che preoccupa la minoranza consiliare. «Non vorrei scoprire che quella lettera sia arrivata perché qualche amministratore ha dato la propria disponibilità a cedere l’area», dice il consigliere di minoranza Angelo Rosas. Subito dopo che la notizia dell’interessamento della Polizia per l’ex cava si era diffusa, il sindaco Mario Sassu aveva inviato una comunicazione alla minoranza con la quale si impegnava a portare “a breve” l’argomento all’attenzione del Consiglio Comunale. «Ma fino ad oggi – prosegue Rosas–, quella comunicazione non ha avuto seguito. Qualche giorno fa, ho chiesto l’accesso agli atti ma mi è stato risposto che l’addetto non era presente e quindi la pratica, in quel momento, non era disponibile». Da parte sua, il sindaco Mario Sassu, si limita a dire: «Appena possibile porterò l’argomento in Consiglio». Dall’area di Zenna Uda, circa due ettari, fino a qualche decennio fa si estraeva un tufo impiegato in edilizia. Poi, con l’introduzione di materiali di nuova generazione, più leggeri e più idonei alle mutate esigenze costruttive, i blocchi di Zenna Uda non vennero più utilizzati e la cava fu dismessa. Poche decine di metri più a valle della cava c’è l’ittiturismo di Angelo Accareddu, con annesse alcune vasche per l’allevamento delle trote. «Vorrei sapere cosa c’è di vero nella notizia che circola in questi giorni circa l’utilizzo della cava come poligono di tiro, e quali sono le intenzioni degli amministratori – aveva detto Accareddu –. Prima di concedere quell’area alla Polizia, sarebbe meglio che il sindaco sentisse anche il parere dei cittadini bonarcadesi. Personalmente, se la realizzazione del poligono dovesse arrecarmi un danno, sono pronto a tutelare i miei interessi nelle sedi opportune». Ma a preoccuparsi per le decisioni che potrebbero essere adottate in merito dalla giunta, sono anche molti cittadini bonarcadesi, che hanno paura dei possibili problemi che potrebbe portare un poligono di tiro nel loro territorio. «Tra l’altro – conclude Rosas –, a poca distanza dalla zona in cui si trova l’ex cava, oltre alla presenza di alcuni siti archeologici di grande importanza, gli allevatori portano il bestiame al pascolo. Il rischio è che, durante l’attività addestrativa, l’area venga interdetta al transito e all’utilizzo del pascolo. E questo finirebbe per creare problemi agli allevatori. Quando il sindaco convocherà il consiglio comunale per discutere la richiesta del Caip, esprimerò la mia contrarietà alla concessione dell’ex cava per farne un poligono di tiro».

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