La Nuova Sardegna

Oristano

Il turismo religioso senza fondi

Il turismo religioso senza fondi

A Laconi rivolta contro il dirottamento da parte della Regione di 300mila euro

30 novembre 2014
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LACONI. “La Regione non cancelli il turismo religioso”. Un monito, ancora più convinto, che arriva dopo la contestata delibera della giunta regionale che cancella un finanziamento di 300mila euro destinato appunto alla valorizzazione del turismo religioso nell'isola. Il giro d'affari, stimato per l' Italia nel 2014, dovrebbe raggiungere il valore record di 5 miliardi di dollari. Un dato che conferma l'importanza di questo segmento del turismo culturale che in Sardegna stenta, però, a decollare. La protesta viene lanciata dai Sindaci di Laconi, Gesturi, Galtellì, Luogosanto, Dorgali e Orgosolo, impegnati in un progetto di valorizzazione del turismo devozionale che porterebbe pellegrini da tutto il mondo. Secondo la giunta regionale, invece, per questi paesi i tempi non sarebbero ancora maturi; “il turismo religioso – si legge nella delibera – non presenta ancora i requisiti che ne garantiscano la competitività sui mercati nazionali e internazionali e per questo si ritiene di liberare le risorse assegnate”. Un duro colpo per chi, come è stato ribadito, nel corso di un incontro nella cittadina del Sarcidano, dall' assessore comunale al turismo Fausto Fulghesu, «Da anni si è impegnato a valorizzare questo importante segmento turistico che attualmente è quasi inesistente». Dura anche la reazione del sindaco di Laconi Paolo Pisu che critica la posizione dell'assessore regionale al Turismo Francesco Morando. «L'assessore ha assunto decisioni drammatiche che calpestano tutto quello che abbiamo fatto fin'ora». Nella cittadina del Sarcidano, così come negli altri comuni, sono stati diversi gli interventi di valorizzazione. Nel paese di Sant'Ignazio è stato realizzato il percorso devozionale che unisce tutti i luoghi legati alla vita del Santo, casa natale, parrocchia, parco Aymerich, mentre é in corso di allestimento la Casa Museo di Sant'Ignazio oltre ad altri progetti legati allo sviluppo e alla promozione. La cancellazione dei fondi destinati al turismo religioso è stata vista anche come un atto di abbandono delle zone interne dove il turismo religioso rappresenta una grande opportunità. «La situazione del Trenino verde, volàno del turismo nei paesi dell'interno, la conosciamo bene; adesso assistiamo alla cancellazione e, fatto ancora più grave, alla destinazione dei fondi assegnati al turismo religioso dirottati a finanziare il turismo nautico – dice Pisu, che conclude: – se l'assessore vuole continuare su questa strada a noi non resta che chiederne le dimissioni».

Ivana Fulghesu

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