ORISTANO. Un Natale più povero, meno luminoso, meno chiassoso, meno per bambini. Gli anni del consumismo sono lontani, questi sono gli anni della crisi e per parare il colpo i commercianti del centro storico rinunciano addirittura alle luminarie.
Ventidue anni dopo il 1992, il buio torna nelle settimane natalizie perché le adesioni alle iniziative che animavano il centro storico non sono sufficienti per pagare il conto finale. La Confcommercio e il Comune ci hanno provato stanziando, rispettivamente, 7mila e 9mila e 800 euro – quest’ultimo anche gli allacci straordinari e la corrente elettrica –, ma la somma di 16mila e 800 euro non è sufficiente per accendere le settimane che precedono la festa.
Il presidente della Confcommercio Nando Faedda, dopo la delibera unanime del comitato di presidenza, trae le conclusioni: «La nostra associazione è disponibile ad assistere il centro storico, come si è sempre fatto. Non possiamo però investire di più e sopperire ad una così importante riduzione di entrate. Si scrive dunque una brutta pagina del commercio oristanese e si confida nell’amore dei consumatori per il centro città, affinché si continui a prediligerlo per gli acquisti di Natale anche senza luci e spettacoli».©RIPRODUZIONE RISERVA